IL CUS CI CREDE MA NON BASTA

Una buona dose di rammarico per aver girato con tenacia e pazienza una gara che si stava mettendo male ma poi non averla portata a casa. Un pizzico di arrabbiatura per un paio di fischiate avverse quanto meno discutibili (e purtroppo allungano la lunga serie stagionale), che non determinano in sé il risultato, ma di sicuro beneficiano il Pavia di un generoso aiutino in un momento di grossa difficoltà. Un (bel) po’ di soddisfazione, perché, per quanto fatto vedere nell’arco dei 40 minuti, il CUS del PalaTreves nel complesso non meritava la sconfitta, anzi. Il giusto riconoscimento al talento, all’istinto e alla bravura del play pavese Fossati, che risolve la questione con una tripla voluta, cercata e realizzata a pochi passi dalla linea d’arrivo. Questo il mix di sentimenti in casa c dopo il ko di Pavia, che lascia ancora una volta agli Universitari l’amaro in bocca e zero punti in saccoccia.
Per tutto il primo quarto è sparatoria a briglie sciolte (e anche un po’ scriteriata) dalla lunga distanza: Maino, Murta, Buscaino, Magrini, Tassone, le bocche da fuoco di entrambe le squadre non perdono occasione di martellare il canestro altrui. Il CUS si porta sul 2-5, Pavia rientra sul 8-8, quindi dopo uno 0/3 dagli angoli dell’ex Tassone, Magrini recupera e corre in transizione alzandosi poco prima della linea dei tre punti per il tiro che vale il 15-20 del 9’.
Pavone monta una guardia spietata su un Bozzetto in evidente difficoltà fisica dopo l’infortunio al ginocchio rimediato nella settimana precedente il match, Torino chiude l’area e costringe spesso le linee di passaggio avversarie, ma Venturelli è bravo a procurarsi qualche spiraglio: il sorpasso lo sigla Buscaino (21-20), con il CUS che pasticcia, forza e trova il primo canestro del secondo quarto soltanto dopo 4’ con una bella azione costruita sull’asse Maino-Tuci.
Bozzetto sbaglia un paio di rigori da sotto, Pavia concede in difesa e Alberti corregge un tiro corto di Quaranta. Quindi Maino, in campo nonostante la febbre, centra ancora il bersaglio grosso: 22-27. Imprecisa dalla lunetta (1/4 nel frangente), la formazione lombarda incassa ancora una tripla, stavolta di Murta: 24-30 al 17’.
L’anima dei rossoneri di Garetto è Fossati, autore di due siluri consecutivi che accorciano le distanze ad un solo possesso. Sull’ultima azione del tempo Venturelli, appena superata la metà campo, la imbuca solo rete da oltre 9 metri (anche questa non è una novità negativa per il CUS). Pari e patta alla sosta: 35-35.
Alla ripresa, dopo una tripletta di Alberti frutto di un’ottima circolazione, è quasi solo Pavia: Cristelli confeziona 8 punti di fila, non uno uguale all’altro, quindi Fossati affonda un frontale da casa sua che sembra spaccare in due la contesa. Anche perché il coach del CUS Arioli interviene in difesa di una protesta di Maino e viene sanzionato con un tecnico che sa di fiscale che più fiscale non si può: il libero di Venturelli porta i locali sul 49-40 al 38’. Un contropiede dello stesso Maino è il segnale che Torino non ne vuole sapere di mollare. Pavone, un gigante sotto entrambi i tabelloni (14 rimbalzi equamente divisi tra attacco e difesa), apre l’ultimo quarto con un canestro e, sul recupero dei biancoblù, strappa di forza un altro rimbalzo offensivo subendo fallo: 1/2, 53-47.
Persa banale di Murta a metà campo, Venturelli castiga. Sul 55-48 del 33’ però la gara cambia: il CUS si mette a zona, Pavia opta per attaccarla con tre lunghi e la scelta non paga.
Maino va fino in fondo, tripla di Chiotti, a rimediare un clamoroso errore arbitrale con la mano di Cristelli che entra dentro al canestro facendolo vibrare (e già poco prima un episodio quasi simile aveva portato alla non convalida di un canestro cussino, con il tavolo che sulla successiva rimessa si mangiava inspiegabilmente 3 secondi portando il cronometro da -7 a -4). Morale: il CUS è di nuovo lì, nonostante tutto, sul 57-54. E ha per tre volte, con giocatori diversi (Chiotti, Maino e Magrini), la chance, sempre cercata da oltre l’arco, di accorciare ancor più. Solo il quarto tentativo, di Margini, trova il centro: 58-57. A 2 e mezzo dalla sirena o poco più Cristelli fa 0/2 a gioco fermo, Magrini dall’altra parte è freddissimo: 2/2, sorpasso sul 58-59.
Il CUS è in bonus ha due falli da spendere, sull’azione seguente gli arbitri decidono che è arrivato il momento di spenderli, fischiando 3 falli – e Torino ci mette di suo l’ingenuità dell’inesperienza – nel giro di pochissimi istanti: l’ultimo – Maino tocca in maniera evidentissima solo la palla e non la mano di Fossati – è una svista davvero clamorosa.
Il play pavese fa 2/2: 60-59. La replica cussina è una delle più belle giocate della serata, con Maino che attira su di sé la difesa di casa e la spiazza con un assist che Pavone deve solo depositare dentro: 60-61 a 1’ dal termine. Sul ribaltamento, il CUS difende pure bene, ma nulla può contro il letale tracciante di Fossati: 63-61.
Mancano una 40ina di secondi alla fine, Magrini gioca dentro per Alberti che tarda quella frazione di secondo che basta, stoppato, nel caos totale Magrini recupera palla ma il tiro, forse pure affrettato, sbecca il prima ferro, nella mischia fallo su Cristelli. L’1/2 porta ad un possesso pieno il gap a 8” dalla sirena: 64-61. Il time-out di Arioli non sortisce l’esito sperato, anzi sull’errore biancoblù è ancora Pavia a sigillare la vittoria dalla lunetta.

EDIMES PAVIA-CUS TORINO 66-61  Parziali: 15-20, 35-35, 51-45
PAVIA: Fossati 22, Benevelli 2, Savelli n.e., Buscaino 6, Diamantini n.e., Tassone 5, Bianchi n.e., Venturelli 17, Bozzetto 3, Cristelli 11. All. Garetto.
CUS TORINO: Magrini 14, Murta 10, Chiotti 3, Alberti 8, Russano, Sabbadini n.e., Quaranta, Tuci 4, Pavone 10, Maino 12. All. Arioli.

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