Dopo la bella vittoria contro l’Alfieri, il campionato ci propone la tipica partita tra gli opposti. Ospitiamo infatti l’Asti, cenerentola di questo inizio di campionato.

Sono, probabilmente, i fin qui scarsi risultati dei nostri opponenti e la panchina corta con la quale si presentano a far credere ai nostri ragazzi che si tratti di poco più che un allenamento.

Lo sarà nel punteggio, dove il 5Pari si impone con un perentorio 81-39 ma non nel gioco. Infatti bisogna dare merito ai nostri avversari che si sono dimostrati grintosi, uniti, affamati. Insomma, tutto l’opposto rispetto a noi.

Dopo i primi 6 minuti di partita è evidente il divario tecnico, tattico e fisico tra le due compagini, con i nostri ragazzi che sfiorano il 13-0 con relativa facilità.

Poi si spegne la nostra luce, le idee si fanno confuse.

A fronte di un ottimo gioco corale dei nostri avversari noi controbattiamo con soluzioni singole, esagerate, inutili e deleterie per la manovra sia difensiva che offensiva.

Manteniamo fino a fine partita un vantaggio corposo, un solco che il quintetto avversario non riesce mai a superare.

Vinciamo i 2 punti in palio ma usciamo senza l’onore delle armi. Nuovamente.

Come già accaduto a Casale contro il CB, ci specchiamo troppo nella nostra forza e nel nostro bel gioco pensando che ciò sia sufficiente a portarci alla vittoria.

Eppure dovremmo ricordarci bene la fatica che abbiamo fatto per diventare quello che siamo diventati e che vogliamo continuare ad essere cioè campioni.

Nell’era moderna l’atteggiamento mostrato contro Asti si chiama rilassatezza.

Gli antichi la chiamavano tracotanza, il peggiore dei mali per i guerrieri. Uno status in grado di renderti avversi gli Dei e gli uomini. Una forma mentis in grado di condurti alla sconfitta contro chiunque.

La nostra crescita passa anche di qui. La forza c’è, il gioco anche. E’ ora di far emergere la mentalità.

5 Pari: Ferrero 6, Mura 19, Boffitto 8,Ugo 9, Frittoli 5, Corti 2, Loliva 6, Coda 4, Tresso 4, De Leo 4, Cervellin 6, Emiantor 5.