U19 – Quinta giornata d’andata – Alfieri vs 5Pari 64-69

Andiamo in casa della prima in classifica.

Andiamo ad affrontare una squadra che, finora, non ha subito battute d’arresto nel suo cammino. Soprattutto ci andiamo con un gruppo ampiamente rimaneggiato per infortuni vari che, da inizio stagione, non ci lasciano in pace.  Ci presentiamo sul parquet avversario con solamente 2 effettivi su 5 appartenenti al quintetto titolare che l’anno scorso si laureò campione e con un reparto lunghi ridotto ad una sola unità. Certo non la migliore delle prospettive visto i risultati strabilianti dell’Alfieri nelle giornate precedenti. C’è però un aspetto sul quale i nostri avversari non possono batterci, è l’orgoglio, orgoglio di campioni in carica, orgoglio di chi non ha mai avuto niente in regalo, orgoglio di chi è abituato a lottare contro tutto e contro tutti, orgoglio di una squadra che vuole dimostrare di essere una bestia ferita e, per questo, molto più pericolosa. I primi minuti di partita sono abbastanza bruttini con errori diffusi da parte di entrambe le compagini. I due quintetti si annusano, si studiano da lontano ed ogni tanto si ringhiano addosso, aspettando il momento giusto per sferrare una zampata. E’ un caos generalizzato frutto dell’angoscia che gli uni incutono negli altri. Dopo i primi 5 minuti il caos diventa calmo e la nostra angoscia diventa rabbia. I ragazzi del 5Pari decidono di sferrare il primo attacco e la fortezza dell’Alfieri diventa un castello di carte. Il cuore dei nostri avversari diventa di pietra e poi si spacca.  Non ci raggiungeranno più, non avranno mai più modo di poter lottare per i due punti. Il paradiso terrestre dell’invincibilità dei nostri avversari diventa per loro inferno. La voce del nostro passato glorioso torna ad essere un grido che mette paura. A guidare la nostra corazzata sono Alberto Cervellin, sotto il canestro avversario, e Stefano Frittoli sotto il nostro. Il primo massacra la difesa nemica sotto una gragnuola di punti inarrestabile, il secondo cancella dalla patita il temibile lungo dell’opposta fazione con una difesa soffocante.

Andiamo al riposo lungo con il punteggio di 22-25.

Gli ultimi 2 tempi sono di allungo per la nostra squadra. Con un Cervellin marcato in maniera più stretta ci pensa Ferrero a bombardare l’area avversaria con tanti liberi segnati e tanti punti dal campo (alla fine saranno 24 totali). In difesa, invece, è una squadra intera a meritare di essere menzionata. Non viene lasciato nulla al nostro avversario. Come un polmone, i nostri ragazzi si contraggono nel cuore della loro area e poi si espandono in maniera prepotente recuperando palloni e rimbalzi e lasciando poco o niente all’Alfieri.

Il terzo quarto si chiude sul 42-51 per noi.

Negli ultimi 10 minuti il 5Pari allunga fino al +18 a 2 minuti dalla fine, facendo ruotare tutta la rosa a disposizione. Poi, in un’eccesso di ubris, i ragazzi decidono di deporre le armi e l’Alfieri ci recupera, vanamente, facendo calare il sipario su questa sfida d’alta classifica sul 64-69. Ancora una volta noi, storica vittima sacrificale come il leone con il gladiatore, torniamo nella nostra tana, da vincitori, aspettando che qualcuno ci desti nuovamente.

Chi girerà la chiave nella serratura della nostra gabbia per sfidarci troverà una famosa e famigerata scritta ad attenderlo:

HIC SUNT LEONES

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