IL CUS NON CHIUDE E CEDE ALL’OVERTIME
Mancano 2” alla fine e il CUS, dopo essere stato in rincorsa per gran parte dell’incontro e aver sofferto a lungo, ha la clamorosa opportunità per battere il Don Bosco Livorno e portare a casa la seconda vittoria stagionale. Capita tutto un po’ come in quelle pellicole americane sul basket anni 60’, anche se l’epilogo nell’occasione lo scrive il destino e non uno sceneggiatore: sul 72-73 gli ospiti mettono in scena il più riuscito dei tentativi di suicidio, perdendo palla a metà campo, Pavone se la ritrova in mano, passaggio a Sabbadini che punta dritto il canestro sperando di raccogliere almeno un fallo. Che arriva puntuale a poco più di 2” dalla sirena. Time-out Livorno. Al rientro l’ala cussina mette dentro il primo libero, ma sbaglia il secondo, carambola tra più mani e rimessa laterale CUS. A un secondo e mezzo del termine il time-out stavolta è del CUS: rimessa per Chiotti, tiro neanche troppo contrastato e sfera che incoccia sul secondo ferro e finisce fuori. Insomma, con il senno di poi verrebbe da dire che il CUS la perde proprio nel preciso istante in cui non riesce a vincerla. Nel prolungamento infatti gli ospiti riprendono il filo del discorso e si rimettono avanti di due possessi, resistendo alla comunque encomiabile fame di un CUS che si arrende soltanto sotto il traguardo.
Partita bellissima quella andata in scena alla Panetti, tra due squadre giovani che giocano senza risparmiarsi dal primo all’ultimo secondo.
Parte meglio il CUS, con Maino a colpire da tre e ad ispirare per due volte Pavone (15+15 rimb.) per il 7-2 inaugurarle. I pronti raddoppi dei livornesi mettono presto in difficoltà la costruzione del gioco cussino e il Don Bosco rientra in fretta: il ferro aiuta una tripla dell’ex Liberati, sorpasso sul 9-10. Il canestro dell’11-15 di Gigena allo scadere dei 24” convince Arioli a piazzare la squadra di casa a zona e la mossa è azzeccata: transizione di Sabbadini, bomba e CUS di nuovo avanti all’8’: 16-15. Artioli assaggia la consistenza dei padroni di casa in avvio di secondo quarto, Tuci risponde dalla lunetta, ma la gara ora la fa Livorno, che costringe l‘avversario a giocare sempre a difesa schierata e a sprecare tantissime energie per avvicinarsi al canestro: 2+1 di Venucci, Orsini va fino in fondo, Malfatti fa parecchio male. Sul 20-31 del 16’ Arioli ferma l’emorragia con un altro time-out, che però non pone soluzione allo sbandamento biancoblù: dopo il +13 ospite, sempre di Malfatti, Chiotti conclude in proprio e poi serve un bel assist a Fevola: 25-33.
Il Don Bosco si affida ancora a Malfatti, il CUS fatica in maniera inverosimile a ricavarsi sbocchi offensivi praticabili, anche se poco prima del riposo Sabbadini trova lo spazio per i tre del 28-37. Risultato su cui pesano, e non poco, le 16 palle perse dai torinesi (alla fine saranno 26, a fronte di appena 5 recuperi), e i soli 4 rimbalzi offensivi.
La musica cambia del tutto al ritorno in campo: Maino segna da due, poi da tre, quindi assiste Murta, il Livorno è rimasto negli spogliatoi e in un solo giro di lancette il discorso è riaperto. Assist di Maino per Pavone, il CUS è ad un solo punto: 38-39. L’inerzia rimane però dalla parte ospite ancora per qualche azione. Fino a quando al 24’ Murta mette la coppia di liberi che valgono la parità.
Rimbalzo difensivo di Maino che corre verso la metà campo, uno degli assistenti di Arioli fa per alzarsi dalla panchina e gli arbitri lo sanzionano con un tecnico. Gli ospiti non ne approfittano appieno e segnano solo più dalla lunetta, Maino li beffa da sotto per il canestro del nuovo contro-sorpasso: 50-49 al 29’. Proprio sulla sirena della mezzora Venucci si procura 3 tiri liberi: anche in questa occasione la decisione arbitrale dà adito a non poche proteste della panchina di casa: 3/3, 52-55.
Botta e riposta fino al 34’, quindi una tripla di Lucarelli e una di Venucci fanno di nuovo vacillare il CUS, che è in bonus ma non lo sfrutta. Ancora Venucci induce in tentazione il difensore (e gli arbitri) su un tentativo appena abbozzato da 3: altri liberi in arrivo, uno solo va dentro ma il Don Bosco è ora sul +7: 58-65. La rimonta biancoblù è nelle mani di Fevola e il CUS la completa a 2’ dalla fine con Pavone: 67-69.
Emozioni a non finire da qui ai liberi di Sabbadini: Gigena firma il 67-71 e si fa fischiare un tecnico per proteste, Torino rosicchia con i tiri a gioco fermo di Maino e Chiotti, Venucci attacca il ferro dall’altra parte e realizza il 69-73 a 30” dalla fine. Un coraggioso Murta lo imita e mette dentro un canestro e il libero aggiuntivo. Mancano 24” e Livorno mette in scena il tentato suicidio perfetto di cui si diceva sopra, Sabbadini sbaglia il libero della probabile vittoria, Chiotti il jump della sicura vittoria.
Nell’overtime Liberati dall’angolo porta la freccia dalla parte labronica, Malfatti, ancora lui, scava il break decisivo: 73-78. Con tenacia il CUS si aggrappa ai libri di Maino, Pavone e Murta e, nonostante un paio di errori, risale al 77-78 del 43’. Palla a Gigena che attacca e segna, il CUS gira a vuoto e Artioli lo castiga con il 77-82 che sembra chiudere la serata. Sembra, perché Chiotti e Maino non ne vogliono proprio sapere di alzare bandiera bianca: 81-84 a -20”. I sussulti non sono finiti: fallo a metà campo su Gigena che fa 0/2 dalla linea, sul ribaltamento di fronte Torino potrebbe costruire il tiro per allungare ancora il match, Maino però conclude dall’angolo in maniera affrettata a -7” colpendo la struttura del canestro.
CUS TORINO-DON BOSCO LIVORNO 81-85 D.T.S. Parziali: 18-19, 28-37, 52-55, 73-73
CUS TORINO: Murta 17, Chiotti 5, Alberti 2, Fevola 6, Russano, SAbbadini 10, Calzavara, Tuci 6, Pavone 15, MAino 20. All. Arioli.
LIVORNO: Liberati 6, Orsini 2, Sollitto 3, Venucci 20, Batori n.e., Lucarelli 11, Gigena 12, Artioli 8, Malfatti 23, Thiam. All. Quilici.