SERIE A2 GOLD 2014/2015 QUELLE CHE… IL RANKING DI CUORE GIALLOBLÙ
SERIE A2 GOLD 2014/2015
QUELLE CHE… IL RANKING DI CUORE GIALLOBLÙ
Una nuova stagione è ai nastri di partenza. E tanto per non smentirsi, i vertici della Lega Pallacanestro hanno coniato una nuova denominazione per la seconda serie nazionale: la vecchia Legadue, diventata DnA Gold, si chiamerà ora Serie A2 Gold. Un passo in avanti, se non altro, nel nome di quella chiarezza e semplicità tanto cara al basket anni ’90. Con la fase di preparazione ormai agli sgoccioli, è anche tempo di lanciarsi nei primi pronostici, basati per forza di cose sul mercato e sui primi test amichevoli. L’impressione è che la A2 Gold 2014/2015 abbia ulteriormente alzato il proprio livello tecnico, impreziosita dall’inserimento di tanti italiani che, dopo anni da protagonisti in Serie A, sono scesi di categoria alla ricerca del rilancio, e di alcuni rookie di indubbio talento, arrivati da Oltreoceano alla ricerca della consacrazione. Resta tuttavia un grosso punto interrogativo: l’effettiva presenza di Forlì a causa dei problemi relativi alla regolarità della sua iscrizione, con Matera (A2 Silver) pronta a saltare sul carro in caso di forfait. Un breve accenno alla formula, tutta da scoprire anche quest’anno in vista della Serie A2 unica a due gironi paritetici, prevista dalla prossima stagione: dalla 1ª alla 4ª ai quarti playoff; dalla 5ª all’8ª agli ottavi playoff, con sfide incrociate con le prime quattro della Silver; dalla 9ª alla 14ª salve; 15ª e 16ª ai playout, con sfide incrociate con 14ª e 15ª della Silver. Ma ora giochiamo anche noi, azzardando un nostro ranking: ecco suddivise per fasce (in rigoroso ordine alfabetico) quelle che…
1ª fascia:
Manital TORINO, Tezenis VERONA
Quelle che… se non entro nei primi quattro posti è già un mezzo fallimento. Ciò non significa che sarà automatico vedere Torino e Verona contendersi i primi due posti: tutt’altro, visto che alle loro spalle le pretendenti hanno il coltello tra i denti, ma Pms e Scaligera, le due semifinaliste dello scorso campionato, appaiono sulla carta un gradino sopra tutte le avversarie. Due squadre attrezzate e dichiaratamente costruite per vincere, e possibilmente subito, con due roster che appaiono equilibrati e ben calibrati tra i vari reparti. Entrambe hanno cambiato parecchio: Torino ha puntato sull’esperienza inserendo tre giocatori navigati come gli ex nazionali Giachetti, Rosselli e Fantoni, a cui si aggiungono l’ex Brindisi Lewis e il rookie Berry; Verona ha pescato due americani di grande spessore come Umeh (ex Trento) e Monroe, affidando le chiavi della squadra al talento del giovane De Nicolao e puntellando le plance con la grinta di Ndoja. La Manital, più profonda ed esperta, rischia di pagare la non giovanissima età media del suo roster, che include anche la “bandiera” Gergati e il confermatissimo duo Mancinelli-Amoroso; la Tezenis, nelle cui fila rivedremo Boscagin, Reati e Gandini, appare nel complesso più atletica, ma la panchina più corta e un reparto lunghi un po’ leggero potrebbero alla lunga rivelarsi un problema. Sfida nella sfida sarà il duello in panchina tra “l’allievo” Luca Bechi e il suo “maestro” Alessandro Ramagli. I due, entrambi livornesi d’origine, si conoscono alla perfezione, avendo allenato in coppia a Biella per ben cinque anni, dal 2001 al 2006. Forse entrambi sognano già una finale playoff che li metta uno di fronte all’altro.
2ª fascia:
Fmc FERENTINO, Fulgor Libertas FORLÌ, Givova NAPOLI
Quelle che… ho tutte le carte in regola per entrare nelle prime quattro e giocarmi il primato. I loro roster hanno poco da invidiare a quelli di Torino e Verona, anzi, ma apparentemente partono con minori pressioni, cosa che a lungo potrebbe anche rivelarsi un vantaggio. Il colpo dell’estate è senza ombra di dubbio quello messo a segno da Ferentino, forse la regina del mercato Gold se guardiamo ai due Usa tesserati: l’ex Avellino e Sassari Omar Thomas, che tutti immagino “illegale” in A2 Gold, e il promettente play Markel Starks, che in precampionato ha già fatto vedere di che pasta è fatto. Ghersetti e Biligha sotto le plance sono altri due innesti di sicura affidabilità, a cui si uniscono le conferme di Guarino, Bucci, Pierich e Parrillo: stavolta, per gli uomini di Gramenzi, fallire i playoff sarebbe un delitto. La ripescata Forlì rimane a oggi una grossa incognita, ma di quelle potenzialmente esplosive, capaci di sparigliare le carte: il travagliato passaggio di proprietà nelle mani del vulcanico duo Boccio-Chirisi ha finora regalato fuochi d’artificio, nel bene e nel male, ottenendo da subito l’effetto di riscaldare la passione di una piazza storica del basket italiano. L’allestimento del roster, al netto dei problemi d’iscrizione, si è concluso solo la scorsa settimana, ma con nomi da urlo: a cominciare dall’asse play-pivot Becirovic-Zizic, quest’ultimo fresco campione di Eurolega col Maccabi Tel Aviv), ma come non citare Antonutti, Frassineti, Carraretto, Bruttini e l’americano Abbott, con Lorenzo Saccaggi come unico superstite della scorsa, disastrata stagione. Un gruppo per il quale, potendo allenarsi insieme soltanto dalla scorsa settimana, è da mettere in conto una possibile partenza diesel: certo è che quando carburerà, e se riuscirà a trovare la giusta chimica, la Fulgor Libertas ha tutti i numeri per diventare una delle principali pretendenti alla promozione, ammesso che le vicende societarie lascino tranquilla la squadra di Finelli. Nemmeno Napoli nasconde ambizioni di vertice, e il suo roster la dice lunga: un “guru” come Calvani in panchina, gli innesti dell’ex Cremona Jarrius Jackson, dell’esperto Spinelli, del promettente Demon Brooks e dei giovani Traini, Ganeto e Metreveli, oltre alle conferme di Brkic, Malaventura e Allegretti. Ce n’è da vendere per una stagione da protagonisti all’ombra del Vesuvio.
3ª fascia:
Centrale del Latte BRESCIA, Dinamica Generale MANTOVA, Lighthouse TRAPANI
Quelle che… se non centro i playoff sarà una delusione. Per Brescia, in primis, che dopo aver mancato la post-season lo scorso anno vuole a tutti i costi evitare una brutta ricaduta. Il gruppo affidato a coach Diana, rivoluzionato rispetto all’anno scorso, con la sola conferma di Loschi, si presenta come un mix di esperienza e gioventù potenzialmente in grado di far soffrire le “big”: dal ritorno di Fernandez agli inserimenti di Passera, Cittadini, Benevelli e Alibegovic, anche se molto dipenderà dalla capacità di incidere del giovane duo americano Nelson-Brownlee. La neopromossa Mantova non nutre per forza velleità d’alta classifica, certo è che con il roster consegnato a Morea non si può fare a meno di guardare alla zona playoff: della passata, vittoriosa stagione è rimasto solo il pivot Usa Jefferson, ma new-entry come Fultz, Rullo, Gaddefors, Landi e Moraschini non possono passare inosservate. Trapani è invece una delle poche ad aver confermato l’ossatura della passata stagione con il duo Baldasarre-Renzi sotto le plance e Ferrero come ala piccola a disposizione di Lardo, che in più avrà ai suoi ordini l’esperto Meini in cabina di regia, l’ex torinese Franz Conti e due giovani Usa come Bray e Evans che hanno tutti i numeri per far bene.
4ª fascia:
Sigma BARCELLONA, Angelico BIELLA, Novipiù CASALE
Quelle che… ai playoff un pensierino ce lo faccio (e magari ci arrivo pure). Barcellona, zitta zitta, dopo aver seriamente rischiato di saltare per le note vicende societarie, è di nuovo lì, con un roster allestito all’ultimo ma potenzialmente in grado di dar fastidio. La classica squadra che, salvatasi dalla chiusura per il rotto della cuffia, potrà giocare e divertirsi senza troppe pressioni. Riaffidata alle cure di Perdichizzi, ha in Maresca l’unico superstite della vecchia guardia, a cui si aggiungono tante scommesse come i due strangers Kelley e Shepherd, che nello scorso campionato ha fatto bene a Omegna in Silver. Un po’ corta sugli esterni con Marchetti, Spizzichini e Fiorito, la Sigma appare invece più esperta sotto canestro con il trio Garri-Da Ros-Borra. Biella si presenta al via oggettivamente indebolita rispetto alla sorprendente stagione scorsa, ma Corbani ha già dimostrato di saper fare le nozze con i fichi secchi: le principali novità da scoprire sono il giovane play Laquintana e l’ala grande americana Raymond; confermati Voskuil, Infante, Chillo, Berti, De Vico e Lombardi, che dovrebbe trovare posto stabile in quintetto e che, in caso di esplosione, potrebbe rivelarsi un fattore. Casale riparte da capitan Martinoni, dai giovani Giovara, Amato e Fall e dal ritorno di Butkevicius sotto i tabelloni, iniettandosi nelle vene una buona dose della Veroli che tanto bene ha fatto nella passata stagione: coach Ramondino, il cecchino Blizzard e il play Tomassini. A loro si aggiungono l’americano Marshall e l’ex Barcellona Natali.
5ª fascia:
Moncada AGRIGENTO, Basket VEROLI
Quelle che… non dovrei avere problemi a salvarmi, ma è meglio se mi guardo alle spalle, e i playoff me li posso scordare. La matricola Agrigento ha in Chiarastella, De Laurentiis, Piazza e soprattutto coach Ciani i segni di continuità di un progetto vincente, sfociato in due promozioni in tre stagioni, che la dirigenza non ha voluto snaturare. A loro si affiancano i necessari innesti per un campionato di livello superiore: anzitutto i due Usa Williams e Dudzinski, che costituiranno l’asse play-pivot della squadra, più l’ex capitano di Torino Evangelisti, l’ex Omegna Andrea Saccaggi e il giovane Udom da Siena. Tutto nuovo, invece, alla corte della giovanissima Veroli marchiata Stella Azzurra, che dopo la brillante stagione scorsa ha dovuto prima preoccuparsi di sanare le vecchie pendenze e poi affidarsi alle cure della società capitolina per rimanere a galla. I due Usa Legion e Shaw, reduci dalle positive esperienze in Silver a Roseto e Chieti, l’estroso Nardi e l’ex torinese Wojciechowski saranno i perni attorno ai quali ruoteranno tutti gli altri elementi del roster, presi in blocco dal vivaio stellino, uno dei più affermati sul panorama nazionale: su tutti il lungo Andrea La Torre, che avrà già l’opportunità di farsi notare ad alti livelli.
6ª fascia:
Assigeco CASALPUSTERLENGO, Fileni Bpa JESI, Pallacanestro TRIESTE
Quelle che… primo comandamento salvarsi, ma sarà dura. Casalpusterlengo, ripescata in estate, riparte dall’ossatura della squadra che ha perso a gara5 la finale playoff della Silver contro Mantova: un bene in termini di intesa e di continuità, un male sotto il profilo della qualità, in un campionato di livello superiore. Zanchi riavrà con sé Vencato, Chiumenti, Ricci, Donzelli, Spissu e i due americani Sant Roos e Alvin Young, che a 39 anni avrà il compito di fare da chioccia e al tempo stesso da trascinatore ad un gruppo giovane, provando a far valere ancora una volta le sue indiscutibili doti tecniche. I rinforzi si chiamano invece Poletti, Carrizo e Alessandri. Jesi sarà anzitutto chiamata ad ammortizzare una possibile partenza ad handicap a causa dell’emergenza infortuni che ha segnato tutta la preparazione, mettendo ko tre pedine del quintetto: Mason Rocca, Santiangeli e Borsato. Un bel problema per coach Lasi, che dalla sua ha però due americani (Miller e Elliot) che fin qui hanno ben impressionato e che necessariamente, almeno nella prima fase di stagione, saranno chiamati agli straordinari insieme a Maggioli, Migliori e Marsili. Fa di necessità virtù anche Trieste, che punta sulla linea verde confermando in blocco buona parte della sua “nidiata” già protagonista lo scorso anno: Tonut, Mastrangelo, Coronica, Candussi, Norbedo e Fossati, con capitan Carra a fare da chioccia. Le novità agli ordini di Dalmasson, al quinto anno di fila con i giuliani, sono i due Usa Grayson e Holloway, anch’essi molto giovani, e Marini dal vivaio di Siena. Resta da colmare il buco lasciato vuoto da Akele: la società segue Formenti e Tessitori.
Dalla penna di Marco Giavelli