IL CUS TORINO BASKETBALL SI È PRESENTATO AI MEDIA

Si è svolta in mattinata sulla Terrazza del CUS Torino di via Panetti 30, la presentazione alla stampa della squadra di basket che prenderà parte al campionato di serie B 2014-15. Di seguito alcuni passaggi dei relatori che si sono alternati nel corso dell’incontro:

RICCARDO D’ELICIO (Presidente CUS Torino): La Sezione è davvero in gran fermento, e non soltanto a livello strutturale. A giugno abbiamo deciso di cambiare rotta per dare nuovi entusiasmi al Basket del CUS, si avvertiva un gran bisogno di tornare ad una dimensione più universitaria dell’attività, dove lo spirito e i valori che la animano da sempre tornassero ad essere centrali in una dimensione in cui lo sport visto come divertimento e momento di crescita fosse comunque una delle coordinate prevalenti. Rendo pubblico onore al nuovo Responsabile di Sezione, Andrea Guidoni, per aver dato concretezza a queste idee, coinvolgendo anche persone che fino a ieri erano esterne al mondo CUS, e pure, e non è da poco, che abbia rispettato il budget che gli è stato proposto dalla Società.
Per quanto mi riguarda, sarò al mio posto a garantire la presenza di una Società che c’è e che crede fortissimamente in uno sport a forte vocazione universitaria: punteremo ancora e sempre sui giovani, con l’obiettivo di portare a compimento l’idea di una grande polisportiva universitaria, con Volley femminile e Rugby quali altre eccellenze, che è uno dei miei grandi sogni fin da quando sono entrato in carica.
In questa direzione stiamo lavorando all’organizzazione di una Commissione tecnica formata tra gli altri dagli allenatori delle varie discipline, che ci consentirà un efficace coordinamento delle attività giovanili: da noi un bimbo non giocherà più soltanto a basket o a pallavolo, ma nel periodo da maggio a settembre, la Commissione ne prenderà in carico la sua crescita di atleta facendogli svolgere atletica leggera e molte altre attività propedeutiche a qualunque altra disciplina sportiva.
Guardando al campionato, non ci interessa la promozione, non la chiediamo né all’allenatore né ai giocatori. Mi aspetto invece un risultato di squadra, soprattutto in termini di atteggiamento: vorrei sempre vedere i nostri ragazzi comportarsi in modo consono ai principi a cui si ispira la Società. E per questo li coinvolgeremo fuori dal campo anche in iniziative sociali e solidali di grande interesse e con importanti ricadute sulla collettività. Siamo certi che il modelli sia di elevata qualità e di grande appetibilità: è un momento questo in cui i giovani puntano più ai servizi che ai soldi e l’offerta integrata del CUS Torino da questo punto di vista è davvero all’avanguardia.

ANDREA IPPOLITO (Direttore generale CUS Torino): La necessità riorganizzativa è stata imposta anche dai tempi: quello di oggi è un approccio diverso rispetto al passato recente, più imprenditoriale rispetto ad un modello assistenzialista ormai superato.
Siamo riusciti ad assicurare la sostenibilità del nuovo progetto Basket con un mix di investimenti, obbiettivi di livello e spese. Ora tocca alla Sezione creare le condizioni affinché i ragazzi si possano divertire e, perché no, portare a casa pure tante soddisfazioni sportive. Il Settore Giovanile, il Minibasket e l’Università sono tre mondi a cui guardiamo con grande interesse. La nostra mission societaria ci spinge a garantire l’attività sportiva anche a chi non è nelle condizioni svolgere quella agonistica: da qui la riproposizione dei corsi per gli studenti universitari che già parecchio successo hanno riscosso nella passata stagione.

GIORGIO MAPELLI (Presidente del Comitato regionale piemontese FIP): Il gruppo è tutto, nello sport come nella vita. ma conta e tanto anche il momento dell’apprendimento nelle sue forme istituzionalizzate. Come il CUS anche il Comitato regionale piemontese ha deciso di investire in eventi o attività che promuovano il gioco e nel contempo vadano anche a premiare la maturazione individuale sotto il profilo culturale. Il concorso ‘Studia e fai canestro’, che ormai bandiamo da alcune stagioni, ci avvicina davvero tanto all’attività che il CUS si prefigge coniuga divertimento, tempo libero e svago, con i valori della scuola e della maturazione’.

ANDREA GUIDONI (Responsabile della Sezione Basket CUS Torino): Se vogliamo combinare qualcosa come squadra, i giovani e i giovanissimi dovranno essere protagonisti. Le premesse ci sono tutte. Il nostro desiderio è quello di costruire un gruppo che possa crescere nel tempo: questa è l’unica garanzia per poi pensare di raggiungere dei risultati in maniera serena e senza pressioni di sorta.
Abbiamo a disposizione un budget del 38% inferiore a quello dell’anno scorso, ma stiamo gestendo il denaro messoci a disposizione dal CUS come se fosse il nostro. E questo ci sta portando ad evidentissime azioni di risparmio, senza tuttavia modificare più di tanto il risultato di quello che facciamo, Anzi.
Poi grazie al progetto Agon, promosso dal CUS con l’Università degli Studi e il Politecnico di Torino, siamo riusciti ad allestire una squadra che riteniamo possa crescere nei prossimi mesi ed essere anche competitiva rispetto alle altre realtà. Ci prefiggiamo di costruire con i giovani per consentirgli di fare quelle esperienze, non solo sportive, che poi garantiranno a loro di continuare, nel basket e nella vita, e a noi di avere quella credibilità necessaria a creare un circolo virtuoso che tra qualche tempo ci possa consentire, offrendo altro oltre al basket, di avere tanti altri giovani desiderosi di venire a giocare da noi. La firma di un contratto triennale con un coach come Antonello Arioli è il miglior biglietto da visita possibile per innescare questo processo e aprire un nuovo ciclo.

ANTONELLO ARIOLI (Coach CUS Torino Basketball): Sto affrontando con il massimo di impegno disponibilità ed entusiasmo un’esperienza completamente nuova rispetto a quelle vissute in precedenza. Non ho ancora riferimenti chiari, ma dal lavoro di queste prime settimane ho tratto indicazioni e sensazioni molto positive: penso che abbiamo già raggiunto un bel equilibrio. Ci aspetta un campionato molto difficile, dove il fisico conta parecchio: questo è uno dei margini in cui dovremo migliorare. L’età media è molto bassa (22 anni, ndt) e il gruppo è affamato nella ricerca del miglioramento, ma vedo segnali in questo senso anche nei giocatori di maggiore esperienza. Non dobbiamo per forza vincere il campionato, dobbiamo invece perseguire il miglior risultato possibile: la nostra sarà necessariamente una pallacanestro fatta di intensità, difesa e impegno atletico oltre la normalità. Vedo ampi margini di crescita tecnica: lo staff di altissimo livello che la Società ha messo a disposizione della squadra mi fa pensare che abbiamo le risorse per crescere tanto.

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