PIRAMIS NELLA STORIA, TORINO IN FINALE !
L’urlo della Panetti che fa eco alla sirena finale è un misto di tripudio e liberazione. Dodici mesi dopo Torino è ancora in finale. Senza neppure scalfire quella di un anno fa in A3 contro Genova, stavolta la matricola Piramis si giocherà (contro Trieste) una promozione (in serie A) che sarebbe storica, per la società e per la città tutta. Una vittoria conquistata palla su palla, azione su azione, goccia di sudore su goccia di sudore quella che la squadra di Petrachi strappa in casa sul Geas in gara2 di semifinale. Sull’epilogo clamoroso (perché, nonostante il ko casalingo preannunciasse nuvole nere all’orizzonte per la corazzata lombarda, il 2-0 di Torino è comunque un risultato fuori da qualunque pronostico) la rocciosa prestazione difensiva delle padrone di casa è la costante che, nell’arco di una gara durissima e senza esclusione di colpi, si rivela alla lunga il fattore decisivo. Si segna pochissimo in avvio, con le ospiti che, nella tensione generale, sembrano intravedere per prime la luce: 1-6 al 3’. Montanaro riporta sotto la Piramis con una tripla, ma al 6’ va kappao per una improvvida botta al ginocchio destro ed è costretta ad uscire dal campo. Le subentra Di Giacomo, che non la fa rimpiangere: anzi, il suo dinamismo e la sua fame di palloni sono le pietre angolari attorno a cui la Piramis costruisce il successo. Il sorpasso sul 14-12 lo firma Coen, ma l’inerzia del match rimane in bilico per molti altri minuti. Tensione ed errori procedono a braccetto, il Geas tenta la carta della zona, bucata da Domizi, Torino si allinea alla strategia, fa quadrato e ruota le sue giocatrici senza abbassare mai la guardia: 27-24 all’intervallo. La ripresa si apre nel segno di Domizi, anima e cuore dalla squadra, e Coen: la Piramis raggiunge i 5-6 punti di vantaggio, tuttavia proprio quando la gara sembra mettersi per il verso giusto, Torino comincia a sbattere contro la grintosa retroguardia ospite senza più trovare la via della retina. L’aggressività del Geas nel frangente è ai massimi livelli, la Piramis ne subisce l’impatto anche nella propria metà campo e Barberis infila dall’arco il sorpasso sul 38-39 intorno a metà frazione. Nei 5’ seguenti le due squadre segnano in pratica soltanto dalla lunetta: Torino la sua partita la vince proprio qui, cioè stringendo i denti nel momento di maggiore difficoltà della serata e appoggiandosi ad una Coen monumentale e che non si tira indietro neanche quando le avversarie sono costrette a stenderla per fermarla: sul 44-39 della mezzora pesano comunque, e tanto, i ripetuti sbagli al tiro delle milanesi. Il resto dell’opera è merito ancora dello spirito di sacrificio difensivo delle padrone di casa, anche se la gara si decide di fatto nell’altra metà campo con un paio di giocate di puro talento offensivo di Quarta: la seconda è una tripla frontale che taglia le gambe ad un Geas che in 4’ mette insieme una serie memorabile di spadellate: 51-42. Mancano ancora 6 minuti, e non sono 6minuti qualsiasi, perché le ospiti di farsi mandare a casa dopo una stagione sempre davanti a tutte le altre non ne hanno proprio alcuna voglia: nulla però è più forte delle motivazioni della Piramis, che raddoppia le energie nella lotta sotto la propria tabella, dove Santuz (12 rimb.), Salvini, Coen, ma pure Di Giacomo, sporcano ogni pallone, arpionandone peraltro parecchi. A 90” dalla fine una penetrazione di Gambarini costringe Petrachi al time-out sul 51-46. Ma la gara è ormai segnata e, nonostante le intenzioni bellicose, il Geas non ha la forza per ribaltarne le sorti. Il fortino di casa resiste fino in fondo ai disperati attacchi rossoneri, Quarta prima fallisce in contropiede il colpo del ko dopo un recupero, poi è glaciale ad una manciata di centimetri dal traguardo, infilando i due liberi che fanno scoppiare la festa.
PIRAMIS TORINO-GEAS S.S.GIOVANNI 53-46 Parziali: 14-12, 27-24, 44-39
TORINO: Rosso, Di Giacomo 2, Montanaro 3, Quarta 10, Coen 16, Domizi 16, Balbo n.e., Santuz, Albano, Salvini 6. All. Petrachi.
GEAS: Arturi 10, Kacerik, Galli 2, Meroni, Gambarini 11, Mazzoleni, Beretta, Barberis 5, Burani, Zandalasini 18. All. Bacchini.