FINALE CONCITATO, TORINO KO A CAPO D’ORLANDO

La Manital PMS Torino cade in volata a Capo d’Orlando al termine di una partita in cui le decisioni arbitrali, senza entrare nel merito delle stesse, hanno indirizzato il risultato finale… Decisiva un’infrazione di passi sanzionata a 4″ dalla fine a Ronald Steele, con la Manital sotto di un solo punto e con l’evidente possibilitá di andare a canestro. Infrazione dubbia, ma sanzionata, anche se le immagini tv non hanno chiarito se il contatto con Soragna ci sia stato o no: alla richiesta di coach Pillastrini sull’esecuzione della rimessa per capire in quale metà campo si sarebbe effettuata, visto il timeout appena chiamato, la terna arbitrale ha sanzionato un fallo tecnico fraintendendo l’intenzione dell’allenatore gialloblù. Che, andato su tutte le furie, si è visto sanzionare con un’ulteriore espulsione che ha effettivamente chiuso la partita.
Un vero peccato che a decidere il big match della 22esima giornata non sia stato un aspetto tecnico, dato che le due squadre si sono date battaglia regalando una partita a tratti incantevole: Torino ha avuto anche 10 punti di vantaggio a metà gara, ben consapevole però che quando si “scontrano” due squadre di tale caratura tecnica pensare di poterla chiudere con un allungo è molto difficile.
Recuperato in extremis Ronald Steele, rimasto in dubbio per l’infortunio rimediato contro Verona, la Manital è rimasta a contatto nei primi minuti di gioco, quando Mays e Portannese hanno colpito la retina gialoblù: merito di un
Amoroso limitato solo dai falli, che ha mostrato una grande intesa con il compagno di reparto Stefano Mancinelli. Falli che sono stati un problema anche per Sandro Nicevic, pivot dell’Upea che ha letteralmente dominato il terzo periodo, in cui i “paladini” hanno provato a rientrare a contatto ricucendo lo strappo prodotto nella seconda frazione. Ad alimentare il gran momento torinese ci ha pensato la difesa a zona schierata da Pillastrini e la grande prova in attacco di Steele, Amoroso e Mancinelli: è stato loro infatti il propulsore per il parziale di 4-17 che ha portato le due squadre dal 25-22 del 13′ al 29-39 del 20′, punteggio con cui le due squadre sono andate al riposo lungo.
Al rientro in campo Nicevic e Soragna hanno spinto l’Orlandina in attacco, mentre Torino si è affidata a Mancinelli, Amoroso e Gergati, autori di tutti i punti gialloblù nella terza frazione. Il quarto fallo personale di Amoroso ha costretto coach Pillastrini a rivedere il piano partita, Pozzecco ha accusato il ko di Benevelli e i problemi di falli di Nicevic optando per un quintetto “piccolo”, con Soragna da “4” e Archie da centro, ottenendo ottime risposte. POco alla volta l’Upea si è riportata vicino, mettendo il naso avanti sul 70-69 grazie a un ritrovato Mays, opaco fino a quel momento grazie anche alla difesa gialloblù con Sandri spesso sulle tracce dello statunitense.
Un canestro di Wojciechowski ha rimesso avanti Torino, Basile dalla lunetta ha realizzato un solo libero fissando il punteggio sul 71-71 con poco più di un minuto da giocare: l’attacco Manital, da quel momento in poi, non ha più trovato con facilità la via del canestro e Mays, con un gioco da 3 punti, ha fissato il 74-71 con 32″ da giocare. Amoroso dalla lunetta ha siglato il -1 con 18″ da giocare e sul fallo sistematico Mays ha avuto due tiri liberi con 10″ sul cronometro. Il playmaker americano ha sbagliato entrambe le conclusioni, e sul ribaltamento di fronte si è verificato il fischio ai danni di Ronald Steele.
Un finale amaro per Torino, che ha giocato con grande personalità per lunghi tratti una partita che, indipendentemente da tutto, meritava un finale migliore.

UPEA CAPO D’ORLANDO-MANITAL PMS TORINO 78-73 (21-20, 29-39, 54-59)
CAPO D’ORLANDO: Busco ne, Basile 4, Soragna 18, Laquintana 4, Benevelli, Nicevic 18, Portannese 9, Mays 15, Archie 10, Ciribeni. All. Pozzecco.
TORINO: Mancinelli 18, Evangelisti, Baldasso ne, Sandri 5, Amoroso 24, Wojciechowski 2, Zanotti ne, Steele 12, Bowers 4, Gergati 8. All. Pillastrini. Ass. Comazzi, Canella.
ARBITRI: Stefano Ursi, Mauro Belfiore, Luca Bonfante.

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