Anteprima campionato D.N.A. Gold (22° giornata)
Dopo aver superato test anche emotivamente difficili, dopo aver finalmente dimostrato di essere diventata squadra, per la Manital Torino “versione definitiva” arriva la prima, vera “prova del fuoco”: Capo d’Orlando… Una partita che sulla carta vale due punti come tutte le altre e che comunque vada non deciderà nulla, ma che, inutile nasconderlo, può avere un impatto enorme sul futuro delle due squadre e dell’intero campionato. Una partita che profuma già di playoff, e anche di playoff a possibile livello avanzato. Da quando il trio Trento-Torino-Capo d’Orlando ha scavato tra sé e le dirette inseguitrici un solco importante, quello di domenica sarà infatti il primo scontro diretto tra le squadre che, a oggi, hanno dimostrato di avere una marcia in più. Alla 10ª sarà il turno di Torino-Trento, alla 12ª di Capo d’Orlando-Trento, ma non è detto che nel frattempo altre squadre non si inseriscano nella lotta al vertice, visto lo straordinario equilibrio di valori in campo di questa Adecco Gold.
Chi c’era a inizio novembre ricorda un match entusiasmante, di fronte ad un PalaRuffini non a caso sold-out. Vinse l’Upea 76-82, smorzando in un finale-thrilling la trepidante rimonta della Manital che si spense sulla potenziale bomba del pareggio di Gergati dopo che la stessa guardia Pms era riuscita ad infilare la tripla del -3. Ma se possibile, il match del PalaFantozzi si preannuncia ancora più di alto livello dal punto di vista tecnico: all’andata mancavano Steele, Bowers e Mancinelli in casa torinese, Nicevic e Soragna (giocò solo un piccolo sprazzo di partita) tra i paladini. Grandi nomi, tutti sicuri protagonisti. A oggi resta un unico, grande dubbio: la presenza di Ronald Steele, ancora alle prese con i postumi del lieve infortunio rimediato contro Verona, e lo Steele visto nell’ultimo mese è certamente una pedina in grado di incidere, e non poco, sia sulla qualità del gioco della Manital che sull’esito stesso del match. Capo d’Orlando dovrebbe invece poter contare su Gianluca Basile, che sembra prossimo al recupero dopo due turni di stop.
Comunque vada, al di là delle motivazioni di classifica, sarà una partita ad altissimo concentrato di stelle, senz’altro la più stellare di tutta la Gold a livello di nomi che, per lunghi anni, hanno calcato i parquet di Serie A ed Eurolega. Mancinelli e coach Pozzecco, amici di lunga data, hanno già iniziato a darsele di santa ragione via twitter a suon di sfottò, un sintomo del fascino insito in questa sfida. Anche sul campo ne vedremo delle belle: dal duello Mays-Steele in cabina di regia, sempre che Steele sia della partita, alle sicure sportellate sotto canestro tra Amoroso e Nicevic. Una delle tanti chiavi della partita starà nel contenere la veemenza di Archie nello spot di ala, piccola o grande che sia: al Ruffini furono dolori per la Manital, che dalle sue mani subì ben 20 punti. Alla grande sfida Torino si presenta con due punti di vantaggio: una vittoria le darebbe quattro lunghezze di margine, e sarebbe un gruzzolo non da poco a otto giornate dalla fine della regular season; una sconfitta, invece, riporterebbe le due squadre alla pari, ma darebbe a Capo d’Orlando un prezioso 2-0 nello scontro diretto. Insomma: domenica non si deciderà nulla, ma il crocevia è di quelli che contano sul serio. In palio c’è soprattutto una “dose da cavallo” di consapevolezza nei propri mezzi.
Mentre Upea e Manital si scorneranno tra di loro, l’altra battistrada, Trento, sarà di scena al PalaBarbuto di Napoli: un match di grande interesse che potrà dire molto sulle ambizioni di entrambe le squadre. Un test valido per capire se davvero i ragazzi di Buscaglia sono in parabola discendente, come apparso nelle ultime uscite, o se l’Aquila Basket era e rimane una delle principali candidate al salto di categoria. Un test valido perché l’Expert, con Bianchi al timone, arriva da tre vittorie consecutive casalinghe contro avversarie di ottimo livello come Veroli, Biella e Trapani. Anche per i partenopei, a -4 dalla zona playoff, sarà dunque una sorta di “prova del nove”: battere la capolista sarebbe una grande iniezione di fiducia nella rincorsa al settimo posto, tuttora apertissima. In quest’ottica anche il duello tra Angelico e Centrale del Latte sarà uno scontro diretto di quelli che pesano: Biella cercherà di cavalcare l’onda dell’entusiasmante blitz in rimonta a Ferentino, per Brescia sarà un’importante occasione per passare dalle parole ai fatti, dopo la lunga crisi culminata nella vicenda dell’esonero, poi rientrato, di coach Martelossi. Il “brodino caldo” di domenica contro Trieste non può bastare: serve una vera scossa se la Leonessa vuole tornare grande, e vincere al Biella Forum sarebbe un bel colpo.
Da non perdere anche il derby di Ciociaria tra Veroli e Ferentino, anch’esso molto importante in chiave playoff. Dopo il ko di misura a Trento, la Gzc vuole proseguire la sua brillante stagione nelle posizioni che contano e compiere un deciso passo avanti verso l’ambizioso traguardo: la Fmc vuole invece rialimentare le sue chance dimostrando che l’inopinato scivolone di domenica contro Biella non le ha affatto tagliato le gambe. E poi è un derby, e come sempre le motivazioni non mancano: tanto più per Veroli, che deve vendicare il ko dell’andata. Chi non dovrebbe avere problemi è la Sigma Barcellona, attesa a Imola da un’Aget Service sempre più in disarmo: due punti che sulla carta appaiono tranquillamente alla portata, ma per la squadra di Calvani si tratterà anche di tornare a convincere, dopo l’incredibile ko nel derby con Capo d’Orlando e la risicata vittoria interna su Forlì. Proprio a Forlì, avversaria ostica per chiunque, a maggior ragione in casa, la Tezenis Verona ringalluzzita dalla doppia vittoria interna su Trento e Capo d’Orlando è invece attesa da un test molto probante: una vittoria in trasferta, dove la Scaligera ha sempre balbettato, potrebbe dare una svolta alla sua stagione; di fronte avrà però un Credito di Romagna che, reduce da tre sconfitte e rinforzatosi con Rosignoli, non può permettersi altri passi falsi se vuole mantenere la scia di Trieste e Jesi.
In fondo alla classifica si gioca ormai un mini-campionato fra queste tre squadre, in lotta per contendersi due posti-salvezza e scansare il posto-retrocessione che vedrà l’occupante fare compagnia ad Imola nella discesa in Silver. Quella di domenica sarà una giornata molto importante, che vede tutte e tre giocare in casa. Contro la Tezenis, Forlì ha certamente il compito più difficile visto il tasso tecnico del roster di Ramagli. Bello tosto anche l’impegno della Pallacanestro Trieste, che ospita la Lighthouse Trapani. All’andata i siciliani la spuntarono solo ai supplementari: i giuliani, che in casa hanno sempre stentato vincendo comunque le ultime due contro Imola e Jesi, vogliono dimostrare al proprio pubblico di essere ancora capaci di battere una delle squadre di medio-alta classifica. Al contrario, Trapani sa che per ambire ai playoff deve vincere qualche gara in più lontano da casa, e in questo Trieste può essere una valida occasione. Delle tre concorrenti, forse quella che sulla carta ha l’impegno meno duro è la Fileni BpA Jesi, che riceve Casale. Meno duro solo se guardiamo la classifica, perché la Novipiù arriva dallo schiacciante successo contro Napoli e rimane una delle squadre più in forma. I rossoblù sanno che vincere vorrebbe dire allontanare definitivamente la zona retrocessione e potersi giocare senza troppe pressioni le proprie chance playoff. I marchigiani, che hanno appena inserito Di Giuliomaria, stanno comunque rispondendo bene all’emergenza infortuni e vogliono continuare a far valere il fattore PalaTriccoli, dove finora hanno vinto solo Verona e Barcellona.