Punto sul Campionato D.N.A. Gold (20° giornata)
Era da vincere e Torino l’ha vinta, soffrendo quanto era lecito aspettarsi di soffrire su un campo difficile come Forlì. Dodici giornate dopo l’ultima volta che ci era stata, la Manital si riscopre in vetta della classifica in compagnia di Trento e Capo d’Orlando… Ma al di là di questo, la vittoria di giovedì rappresenta un altro mattoncino molto importante nella crescita di squadra dei ragazzi di Pillastrini. Solo chi non conosce a fondo l’andamento del campionato poteva pensare che sbancare Forlì, penultima della classe, fosse poco più che una formalità. Il Credito di Romagna veniva infatti da cinque vittorie consecutive tra le mura amiche, e alla luce sia della difficile situazione di classifica, sia della penalizzazione, che lo obbliga a cercare la vittoria contro chiunque, era normale aspettarsi un match in cui i padroni di casa avrebbero dato tutto per spuntarla.
Così è stato, a livello di atteggiamento, ma Torino è stata abile nel far pesare sia la propria superiorità tecnica che una panchina enormemente più lunga, nonostante l’assenza precauzionale di Steele: basti pensare che Forlì, per tutto il secondo tempo, ha giocato con cinque-giocatori-cinque, ovvero i titolari. Questo, d’altronde, è il grosso problema dei romagnoli: quintetto di ottimo livello, panchina quasi inutilizzabile a questi livelli. Ciononostante nel terzo quarto il Credito di Romagna, dopo due tecnici consecutivi fischiati alla panchina, ha reagito d’orgoglio riuscendo con Ferguson e Sergio a rimettere in piedi una partita che sembrava ormai persa. Poi però nel finale due bombe di Bowers, i canestri di Mancinelli e la precisione ai liberi di Amoroso e Evangelisti hanno dato alla Manital la spinta giusta per strappare una vittoria fondamentale: due punti capaci di immettere nelle vene dei gialloblù ulteriore convinzione nei propri mezzi, a maggior ragione dopo che la precedente trasferta contro Jesi, partita dalle premesse molto simili, era finita con una rovinosa sconfitta. Mvp sicuramente Bowers (18 punti e 24 di valutazione), sempre più giocatore di sostanza nello scacchiere di Pillastrini, ma anche un Mancinelli ancora ottimamente a servizio della squadra (14 punti, 11 rimbalzi, 3 assist e 24 di valutazione). Altra buona notizia: i 12 minuti in campo di Baldasso, autore di una bomba e di una prova in cui ha confermato la sua affidabilità. Per Forlì bene ancora una volta Cain (21 punti, 15 rimbalzi e 31 di valutazione), ben limitato però da Torino nelle fasi calde del match: una sconfitta che in fondo ci può stare per il Credito di Romagna, ma che lo condanna ad un inseguimento su Jesi e Trieste che appare senza fine.
Molte le emozioni regalate da questo turno infrasettimanale. Due su tutte: le vittorie casalinghe di Capo d’Orlando e Jesi rispettivamente su Barcellona e Brescia, non tanto per il risultato in sé, quanto per il modo rocambolesco in cui sono arrivate. Nell’anticipo di mercoledì, l’Upea (Mays 26, Archie 18) si è aggiudicata il derby 74-62 al termine di una gara semplicemente pazzesca: quando ormai sembrava che la Sigma fosse indirizzata verso il successo, i paladini sono esplosi infilando un parziale di 28-2 che ha schiantato una Barcellona in balia di se stessa. Due punti che lanciano Capo d’Orlando nel trio di testa e che ora scavano un solco di sei punti tra le due formazioni siciliane; per Barcellona primo ko dell’era Calvani, un ko rispetto al quale la squadra dovrà essere brava ad evitare eventuali contraccolpi psicologici. La Fileni BpA ha invece ribaltato contro Brescia una partita che sembrava ormai compromessa: i marchigiani sono prima riusciti ad acciuffare l’overtime e poi a vincere 95-93, trascinati da uno strepitoso Santiangeli (29), da Borsato (23) e Maggioli (19). Già, perché Goldwire e Mason Rocca erano assenti per infortunio e lo saranno ancora per un mesetto: anche per questo la vittoria di Jesi vale doppio, perché arrivata dopo le pesantissime sconfitte rimediate a Forlì e Trieste e a fronte di un’infermeria piena zeppa. Una reazione d’orgoglio che in casa Aurora lascia ben sperare: Jesi riguadagna così quattro punti di margine sul penultimo posto. Per Brescia, invece, un autentico suicidio culminato nell’esonero “a caldo” di Martelossi subito dopo il match, anche se poche ora fa la società, spinta da giocatori e tifosi, ha deciso di fare marcia indietro optando per il reintegro del coach: non propriamente un figurone per la dirigenza bresciana, mentre l’ambiente è in piena ebollizione e la Centrale del Latte resta due punti sotto la zona playoff.
Nell’altro anticipo di lusso, la Tezenis Verona (Taylor 22, Callahan 17) è invece tornata al successo schiacciando 96-80 l’ex capolista solitaria Trento. Era la reazione che coach Ramagli aveva chiesto ai suoi dopo la scoppola di Torino: il segnale che se vuole la Scaligera, al di là dei frequenti alti e bassi, ha tutte le potenzialità per non essere inferiore a nessuno. Il trio di testa conferma comunque di essere una spanna sopra le altre, mantenendo quattro punti di distacco da quella che a questo punto rimane l’unica più immediata inseguitrice: la Gzc Veroli, che etichettare come sorpresa appare ormai riduttivo. I ciociari, sino a questo momento, hanno fatto talmente bene da potersi permettere di incappare in tre ko di fila e di essere ancora la seconda (o quarta, se preferite) forza del campionato. Giovedì la Gzc è comunque tornata a sorridere contro la Novipiù Casale (77-68): un successo arrivato “di squadra” al termine di una grande rimonta, con Sanders autore di 17 punti e altri quattro uomini in doppia cifra. Casale perde invece terreno dalla zona playoff, che counque rimane ancora raggiungibile quattro punti più sopra.
Alle spalle di Veroli preme un quartetto di tutto rispetto: Verona, Barcellona, Biella e Trapani, appaiate a quota 22. L’Angelico (Hollis 30) è tornata al successo dopo quattro stop di fila: vittoria su Trieste 89-75, nonostante qualche patema nel primo tempo, e crisi scacciata, almeno per ora. La zona playoff, dunque, è sempre più una bagarre: adesso anche Napoli e Ferentino, a quota 20 insieme a Brescia, si sono pienamente rimesse in corsa, dopo un inseguimento andato avanti per mesi. L’Expert, trascinata da Weaver (27), ha liquidato 85-74 la Lighthouse Trapani in una sfida cruciale per la sua rincorsa al settimo posto: per i partenopei, a pieno regime da quando in panchina c’è coach Bianchi, si tratta del quarto successo di fila e di un’ulteriore iniziazione di fiducia per il finale di stagione. La Fmc (Green 18) ha invece passeggiato come da copione sul parquet dell’Aget Service Imola, nelle cui fila rientrava Esposito: 73-90 il finale che per Ferentino vale la quinta vittoria nelle ultime sei uscite e la definitiva consapevolezza di poter dire la sua fino alla fine.