Anteprima campionato D.N.A. Gold (15° giornata)
Siamo al giro di boa, che per il basket, da un po’ di stagioni, è sinonimo di griglia di partenza delle finali di Coppa Italia. Torino ci sarà, anche nel 2013… Nei cinque anni di vita della Pms, i gialloblù ci sono arrivati in ben quattro occasioni: in DnB nel 2009/2010, alzando al cielo la Coppa nell’indimenticabile Final Eight di Foligno, in DnA nel 2011/2012 (sconfitta in finale da Omegna a Legnano), sempre in DnA nel 2012/2013 (sconfitta in semifinale da Castelletto a Cecina) e in DnA Gold, quest’anno, in quel di Rimini (7-9 marzo). La nuova formula della Final Six (prime quattro della Gold e prime due della Silver) prevede che le prime due della Gold accedano direttamente alla semifinale: Trento, a +2 su Torino e forte dello scontro diretto a favore, ha già la certezza del primo posto anche in caso di sconfitta e di contemporanea vittoria dei gialloblù a Trapani.
Nell’ultima giornata di andata, la missione-Manital è dunque quella di confermare il secondo posto, che in semifinale la vedrebbe opposta alla vincente tra la terza della Gold (Biella, Veroli, Capo d’Orlando, Barcellona o Brescia) e la seconda della Silver (Agrigento, Ravenna o Lucca). In caso di sconfitta e di vittorie delle inseguitrici, Torino verrebbe invece risucchiata in una classifica avulsa che la vede nella maggior parte dei casi tra terza e quarta posizione, avendo gli scontri diretti a sfavore con Biella e Capo d’Orlando. Il duello tra Trapani e Torino rispolvera un classico degli anni ’90, quando le due realtà si affrontarono più volte tra Serie A1 e Serie A2. Vincere a Trapani non sarà facile: il PalaIlio è infatti uno dei campi più ostici di tutto il campionato, come confermano anche le statistiche. Con nessuna squadra imbattuta tra le mura amiche, finora in quattro hanno perso soltanto una volta in casa: Trento, Biella, Veroli e appunto Trapani, alla 10ª giornata contro Ferentino. Quello è stato anche l’unico ko in tre anni, dopo ben 42 vittorie casalinghe di fila tra DnC, DnB e DnA Gold. Del resto la Lighthouse (14 punti, a due lunghezze dalla zona playoff) ha sempre detto di voler fare del PalaIlio un “fortino” inespugnabile per raggiungere l’obiettivo stagionale, cioè una tranquilla salvezza con un occhio alla zona playoff, e fin qui si può dire che i siciliani siano sulla buona strada.
Per loro, tuttavia, il momento non è dei migliori guardando l’infermeria. Restano in dubbio due elementi fondamentali del quintetto titolare come l’ala grande Baldassarre e la guardia Lowery, entrambi reduci da un infortunio: solo domani lo staff medico valuterà se ci sono i presupposti perché i due siano della partita, con qualche possibilità in più per Baldassarre. Pur non disponendo di una panchina lunga, Trapani può comunque vantare ottime individualità: il play americano Kelvin Parker (14,7 punti di media partita), l’ala piemontese Giancarlo Ferrero (12,4) e il pivot titolare Andrea Renzi (12,6), alla guida di un allenatore di categoria superiore come Lino Lardo (ex play Auxilium all’inizio degli anni ’80). I due principali elementi della panchina sono Ianes e Rizzitiello, insieme ai giovani Tabbi (anche lui acciaccato), Bartoli e Bossi. Alla Lighthouse la fame di vittoria non manca di certo: con quattro sconfitte nelle ultime cinque partite (unico successo il +18 casalingo contro Biella), i granata hanno l’obbligo di tornare a vincere per rimanere agganciati al treno playoff e non farsi risucchiare nella zona bassa.
Il match di cartello dell’ultima di andata è quello che si gioca sabato sera tra Angelico Biella, nel gruppo delle terze a quota 18, e la capolista Aquila Basket Trento: per i rossoblù, dopo la brillante vittoria di domenica scorsa a Verona, sarà un’ulteriore prova di maturità per capire fino a dove può arrivare questa squadra così giovane e talentuosa, partita con obiettivi di media classifica ma fin dall’inizio stabilmente nelle posizioni di vertice. In ottica Final Six, determinante sarà l’esito dello scontro diretto tra Sigma Barcellona e Gzc Veroli, l’altra rivelazione del campionato: i siciliani, reduci dal blitz in quel di Napoli e rinforzatisi con l’innesto di Ganeto, vogliono scacciare definitivamente la crisi che ha portato all’esonero di coach Perdichizzi e giocarsi fino in fondo le residue chance di accesso alla Coppa Italia, anche se molto dipenderà da cosa succederà sugli altri campi; per Veroli, che ha due punti in più, l’impresa è ardua ma la squadra di Ramondino ha sin qui dimostrato di poter dire la sua anche sui campi più difficili. L’Upea Capo d’Orlando sarà invece di scena nella tana del fanalino di coda Aget Service Imola: sulla carta il pronostico è a senso unico, ma la sconfitta di misura di domenica scorsa a Veroli e l’esordio casalingo sul campo di Vincenzino Esposito potrebbero dare ai romagnoli quell’iniezione d’entusiasmo capace di stravolgere i naturali equilibri del match.
L’ultima pretendente alla Final Six è la Centrale del Latte Brescia, che ospita il sempre temibile Credito di Romagna Forlì. Inutile dire che dopo quattro stop nelle ultime cinque partite e tre ko di fila in casa, la Leonessa non può permettersi altri scivoloni: in caso di risultati favorevoli dagli altri campi, l’ingresso in Coppa Italia resta un obiettivo raggiungibile, anche se difficile. Chi ormai è fuori dai giochi, nonostante i 16 punti al pari di Barcellona e Brescia, è invece la Tezenis Verona, ospite di una Fmc Ferentino che dopo tre sconfitte consecutive ha l’imperativo di tornare a vincere per allontanarsi dalla zona pericolosa della classifica: anche gli scaligeri, però, vogliono riscattare l’imprevisto ko interno di domenica scorsa contro Biella, arrivato un po’ a sorpresa dopo cinque vittorie di fila. L’Expert Napoli punta a riprendere la sua rincorsa alla zona playoff dopo il ko interno contro Barcellona: quello della Fileni BpA Jesi, dove finora hanno vinto solo Verona e Barcellona, è comunque un campo molto insidioso, tanto più che la squadra di Coen appare in ripresa dopo il ko per un solo punto di domenica a Capo d’Orlando. Chiude il programma Pallacanestro Trieste-Novipiù Casale, due squadre dagli stati d’animo opposti: gli imprevedibili friulani, fin qui più efficaci in trasferta che in casa, sono reduci da tre sconfitte di fila, mentre i piemontesi, vittoriosi in quattro delle ultime cinque partite (unico ko a Torino causa buzzer-beater di Mancinelli), stanno attraversando uno straordinario momento di forma e sognano l’aggancio alla zona playoff. Le premesse per un match combattuto ci sono tutte.