Punto sul campionato D.N.A. Gold (14° giornata)
Se doveva esserci una degna conclusione per questo indimenticabile 2013 gialloblù, di meglio non si poteva chiedere… PalaRuffini sold out e “caliente” come non mai, partita palpitante e spettacolare, Torino che supera una signora squadra come Brescia dopo un tempo supplementare, Torino che mantiene il secondo posto solitario in classifica staccando ufficialmente il visto per la Final Six di Coppa Italia, in programma a Rimini dal 7 al 9 marzo. Una domenica da incorniciare, a coronamento di un anno solare che si chiude con un 75 per cento tondo tondo per la Manital: il bilancio finale dice 30 vittorie e 10 sconfitte, con la ciliegina dello scudetto dilettanti e del ritorno dopo 18 anni nel secondo campionato nazionale.
Quella di domenica, insieme a quella contro Capo d’Orlando, conclusasi però con una sconfitta, è stata indubbiamente la partita più bella andata in scena quest’anno al Ruffini. È finita 82-79, con Torino che ha dovuto patire le pene dell’inferno per avere ragione di una Centrale del Latte che sul campo ha confermato di essere una delle pretendenti al salto di categoria. Brescia nel complesso ha giocato meglio, forte del ritorno di Fultz (11 punti, ispirato soprattutto nel primo tempo) e di un roster dai meccanismi ben collaudati, oltre che tecnicamente di grande valore. Torino invece, da cantiere aperto qual è, ha giocato ancora poco di squadra e molto appoggiandosi sulle grandi individualità di cui dispone: su tutte Mancinelli, autore di 23 punti e della penetrazione che a 3” dalla fine dei tempi regolamentari ha regalato alla Manital il 69-67 che ha fatto letteralmente esplodere il PalaRuffini, prima che un monumentale Giddens (26 punti, 17 rimbalzi e 44 di valutazione) impattasse con la schiacciata a fil di sirena che è poi valsa l’overtime.
Qui è salito in cattedra Steele (11), che in due momenti topici del supplementare ha avuto la freddezza di infilare due bombe pesantissime, prendendosi una responsabilità mica da ridere e dimostrando dunque che la stoffa del leader non gli manca di certo. Bene anche Bowers (8 punti, 7 rimbalzi e anche stavolta tanto lavoro sporco), Wojciechowski (14 punti, dominante nel pitturato ma poi dimenticato in panca nel finale di partita) e soprattutto Sandri, che al di là dei 3 punti siglati è stato l’unico, in difesa, in grado di contenere un Giddens a dir poco devastante. Decisamente in ombra invece Amoroso (8), alle prese con qualche problemino fisico e forse con un po’ di comprensibile stanchezza, dopo aver tirato la carretta per tutta la prima parte del girone d’andata: nei momenti caldi, l’ala gialloblù ha comunque messo punti importanti. Brescia, un po’ a sorpresa rispetto alle previsioni, ha dominato il confronto a rimbalzo (49 contro 29) sorretta tra l’altro da un ottimo Rinaldi, perdendo invece nettamente quello delle palle perse: ben 20 contro 10, a fronte di sole 4 recuperate contro 11. Forse è qui la chiave del successo Manital: un successo che vale doppio perché ottenuto contro una “big” del campionato in un momento in cui coach Pillastrini, ora che può finalmente contare sull’organico al completo, è ancora alla ricerca della giusta chimica e della nuove gerarchie di squadra. Aspettando il ritorno di Zanotti, saluta invece Stevan Stojkov, che con il definitivo rientro di Steele avrebbe avuto sempre meno spazio, così la società ha sfruttato la possibilità di rescindere il contratto entro fine anno. Il play di origine serba lascia un buon ricordo tra i tifosi torinesi: dalla bomba da metà campo contro Forlì a fine terzo quarto, all’ordine che, da unico play di ruolo a disposizione, ha sempre saputo infondere alla squadra tutte le volte che è stato chiamato in causa.
L’Aquila Basket Trento (Triche 23), già qualificata per la Coppa Italia, si è guadagnata il titolo di campione d’inverno superando agevolmente 82-61 la Lighthouse Trapani, priva di Lowery e Baldassarre. Detto di Torino, alle spalle è bagarre assoluta per conquistare gli ultimi due posti per la Final Six. Il colpaccio di giornata lo ha messo a segno l’Angelico Biella (Voskuil 26), capace di fermare al PalaOlimpia di Verona una lanciatissima Tezenis, fin lì reduce da cinque vittorie di fila: 59-72 il risultato che consente ai lanieri di piazzarsi in pole position per lo sprint finale insieme a Capo d’Orlando e Veroli, ora tutte appaiate a quota 18. L’Upea ha faticato più del previsto per avere la meglio sulla Fileni BpA Jesi, battuta 78-77 grazie a due liberi di Basile (17) a 25” dalla fine. Idem per la Gzc, che ha piegato 80-76 la cenerentola Aget Service Imola: l’effetto-Esposito si è comunque fatto sentire, se pensiamo che finora la “miglior sconfitta” dei romagnoli lontano da casa era stata il -21 della prima giornata a Trapani. Ironia della sorte sono stati proprio alcuni errori nel finale del Diablo (7) a spianare la strada a Veroli (Sanders 16), ma la scossa è arrivata e adesso si attende un ulteriore innesto per tentare la pur difficilissima scalata alla salvezza, che dista già 8 punti. Era già tutto fatto (o quasi) per l’ala ex Biancoblù Bologna Patrizio Verri, ma ora si è messa di mezzo la Fortitudo e l’affare si è trasformato in un giallo: vedremo cosa succederà.
Le uniche che alle spalle di Biella, Veroli e Capo d’Orlando possono ancora sperare nella Coppa Italia sono Brescia e Barcellona, a quota 16 insieme a Verona che però, in base a tutte le ipotesi di classifica avulsa, è già matematicamente fuori dai giochi. La Sigma (Fantoni 31, Young 24) è tornata al successo dopo quattro ko di fila sbancando 78-86 il PalaBarbuto di Napoli, al termine di un match che i siciliani hanno condotto dall’inizio alla fine e che segna un brusco stop alle ambizioni di rimonta dell’Expert: la cura Ducarello ottiene dunque i primi effetti, ora arriverà anche l’ala Ganeto (contratto fino al 31 gennaio) per puntellare il roster vista l’assenza di Natali e le precarie condizioni di Filloy, ma si vocifera anche di un interessamento per il giovane e talentuoso Amedeo Tessitori, in uscita da Sassari, per rinforzare un reparto lunghi fin qui abbastanza carente. Chi continua la sua crescita è invece Casale (Dillard 20, Cutolo 15), che supera due volte Ferentino: sul campo (74-62) e in classifica, con la Novipiù (4 vittorie nelle ultime 5 giornate, per altro l’unica sconfitta è quella di Torino con il famoso buzzer-beater di Mancinelli) che ora stacca di due lunghezze una Fmc al suo terzo ko consecutivo, agguantando Napoli a quota 12. Chi è di nuovo piombata in crisi nera è la Pallacanestro Trieste, anche lei reduce da tre stop di fila dopo l’exploit che l’aveva vista trionfare contro le big del campionato: i giuliani sono stati sconfitti 90-89 dopo un overtime a Forlì (Saccaggi 26) da un Credito di Romagna che, dopo aver subito la bomba del pareggio di Hoover, ha reso pan per focaccia con una tripla di Crow e uno “stoppone” di Cain ai danni di Diliegro (26), determinanti per la vittoria finale. Una vittoria pesantissima, che riporta Forlì a 2 punti dalla zona salvezza dietro al trio Ferentino-Jesi-Trieste.