Punto sul campionato D.N.A. Gold (13° giornata)

Questa Manital è così. Una settimana ti gioca la partita più brutta della stagione battendo la terzultima della classe solo grazie ad una prodezza di Mancinelli, la settimana dopo ti sbanca d’autorità il parquet di quella che da tutti, a inizio stagione, veniva indicata come la favorita numero uno… Questo è il basket, questa è la Gold 2013/2014, dove tutto può succedere. Torino espugna dunque Barcellona 69-76 e intasca due punti che valgono oro per il prestigio, per la classifica, per il morale di una squadra che inizia finalmente ad assumere la sua fisionomia. Quella di domenica è stata di fatto la prima uscita stagionale con la squadra quasi al completo: per la prima volta dall’inizio del campionato hanno giocato insieme, e con minutaggi vicini a quelli da pieno regime, Steele, Bowers, Mancinelli e Wojciechowski. Mancano ancora Chessa e Zanotti, dopodiché Pillastrini avrà davvero il roster al completo.

Il fatto che la prima uscita quasi al completo sia andata a coincidere con quella che lo stesso coach ha definito «la miglior prestazione sin qui disputata», per giunta sul campo di Barcellona, è indubbiamente un segnale di forza che arriva forte e chiaro a tutto il campionato. Incoraggianti anche le indicazioni arrivate dai due americani: Steele (11 punti e 6 assist) sta iniziando a prendere davvero in mano le redini del gioco, mettendoci anche grande aggressività in difesa, Bowers (16 punti e 9 rimbalzi) ogni giornata che passa si sta dimostrando un valore aggiunto per dinamismo sugli esterni e presenza sotto le plance. Per Mancinelli (22) altra prova maiuscola, segno che il capitano della Nazionale viaggia ormai a vele spiegate verso il top della condizione, ma quella di domenica è stata anzitutto una vittoria ottenuta di squadra, con Torino brava a condurre per tutta la partita limitando bene il duo Collins-Young (13 punti a testa) e contenendo i tentativi di rimonta dei siciliani.

Barcellona è in crisi, certo, ma questo non scalfisce minimamente il valore dei due punti conquistati dalla Manital. La Sigma paga a caro prezzo l’etichetta di grande favorita affibbiatale in estate dagli addetti ai lavori, ma anche le pecche di un roster troppo sbilanciato sugli esterni e poco profondo tra i lunghi, e domenica il campo lo ha dimostrato. L’assenza di Natali e le non perfette condizioni di Collins hanno certamente pesato, ma una squadra che ha come obiettivo dichiarato quello di centrare la promozione non può permettersi quattro scivoloni di fila, tre dei quali contro dirette concorrenti (contro cui finora ha sempre perso), tre dei quali sempre al fotofinish dopo aver sprecato vantaggi anche consistenti. Ecco allora che il presidente Bonina ha deciso di dare il benservito a coach Perdichizzi, affidando temporaneamente la squadra al vice Ducarello. L’obiettivo è puntato su Marco Calvani, finalista-scudetto lo scorso anno con l’Acea Roma: sullo sfondo si affacciano anche Alessandro Finelli e Giorgio Valli, ma non è da escludere che alla fine sia proprio Ducarello a prendere in mano il timone della Sigma, ora sprofondata all’ottavo posto, addirittura fuori dalla zona playoff.

Torino è ora da sola al secondo posto e Trento sente ormai il fiato sul collo dei gialloblù: l’Aquila Basket, in striscia da sei partite, ha perso a Casale 75-62 al termine di un match che ha visto la Novipiù (Dillard 19, Jackson 17) condurre dall’inizio alla fine, sempre con ampi margini. La classica giornata storta per la capolista, la prova provata che Casale è in un ottimo momento di forma e che, malgrado la classifica, sarà un brutto cliente per chiunque. La palma di squadra del momento spetta invece alla Tezenis Verona (Callahan 19), alla quinta vittoria consecutiva e con il morale alle stelle grazie al successo per 71-73 ottenuto nell’atteso derby in casa della Centrale del Latte Brescia (Giddens 28), ancora priva di Fultz e ormai al terzo stop consecutivo al San Filippo. Insieme a Verona e Brescia, nel gruppone delle terze troviamo anche Veroli, Biella e Capo d’Orlando, domenica tutte vittoriose. La Gzc sbanca Trieste 62-74 confermandosi sempre più la squadra rivelazione del campionato: i giuliani, invece, si dimostrano ancora una volta imprevedibili, molto più prolifici in trasferta (record 3-3) che in casa, dove hanno già perso 5 volte vincendo soltanto in 2 occasioni.

L’Angelico (Voskuil 26) supera 85-77 il Credito di Romagna Forlì in una partita che l’ha vista quasi sempre condurre, senza però mai riuscire ad uccidere il match: che la Fulgor Libertas (Ferguson 21) sia avversario duro a morire è ormai un dato di fatto, anche se ora la classifica la vede di nuovo a quattro lunghezze dalla zona salvezza. Tutto facile, invece, per l’Upea, che nel derby siciliano stende 72-55 la Lighthouse Trapani, priva di Lowery, e torna al successo dopo due ko di fila: ancora senza Mays, i paladini hanno trovato in Nicevic (26) il trascinatore di giornata. Chi inizia a fare davvero la voce grossa è l’Expert Napoli, che pur a scoppio ritardato sembra voler seguire le orme della rincorsa di Verona: i partenopei, al terzo successo consecutivo, vincono facile a Ferentino 67-88 grazie ad un super Ceron (22) e si rilanciano a ridosso di Barcellona e Trapani; per la Fmc una brutta battuta d’arresto (e un esame di maturità fallito) che coincide per altro con il ritorno di Rodney Green (19) al posto di Kyle Johnson, finito nel frattempo in Serie A a Cremona.

Chiudiamo con Fileni BpA Jesi-Aget Service Imola, finita 95-65, e fin qui tutto normale, compreso il trentello di Goldwire. Ma la vera notizia è un’altra: coach Esposito che si toglie giacca e cravatta e che da domenica prossima, a 44 anni, tornerà a giocare per tentare di salvare la stagione. È la scossa, soprattutto emotiva, che la società ha voluto dare ad una squadra sfiduciata e ad una tifoseria in subbuglio, promettendo anche l’acquisto di un’ala per puntellare il roster. In panchina il timone passa ora al vice Federico Vecchi, ma è chiaro che ora Esposito diventa a maggior ragione il vero leader di Imola. Dopo una conduzione tecnica dai risultati imbarazzanti, lo “scugnizzo” di Caserta ha deciso di metterci la faccia fino in fondo e questo gli fa onore. Al campo l’ardua sentenza. Intanto, a due giornate dal termine del girone d’andata, Trento ha quasi in tasca il biglietto per le Final Six di Coppa Italia: a Torino basta una vittoria, dietro è bagarre totale, con sette squadre in lotta per due posti. Verona, visto l’ottimo momento di forma, sembra avere tutte le carte in regola per farcela, Capo d’Orlando è quella che in teoria ha il calendario più agevole (Jesi e Imola), ma attenzione a Veroli, che se la vedrà prima con Imola e poi con Barcellona e che può contare su diversi scontri diretti a favore. Decisamente ostico il calendario di Biella (Verona e Trento), mentre Brescia (che avrà Torino e Forlì) non sembra nelle condizioni migliori per centrare l’obiettivo. Barcellona e Trapani possono farcela solo con un miracolo: devono vincere entrambe le partite e sperare in risultati favorevoli dagli altri campi.

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