Punto sul campionato D.N.A. Gold (11° giornata)

Doveva essere una giornata storica per la Pms, e a suo modo lo è stata. Con tanto di sorpresa. Doveva esordire Tim Bowers, e Bowers ha esordito. Ma che insieme a lui debuttasse anche Ronald Steele, nessuno se lo aspettava… Segno che la pretattica ha funzionato alla grande. «Steele si prevede che inizi la prossima settimana a lavorare con i compagni», Pillastrini dixit nel presentare la sfida contro Veroli. E invece, un attimo dopo l’ingresso in campo di Bowers, Steele si è alzato dalla panchina, si è sdraiato davanti al cubo dei cambi alla prima interruzione è entrato sul parquet. 4’41”: un assaggino, niente di più, ma di quelli gustosi per il pubblico del PalaRuffini, al di là dell’emozione di rivedere due americani in gialloblù. Tanto è bastato per capire che il regista di Alabama ha nelle sue corde i numeri per dare al gioco della Manital quel “quid” in più in termini di playmaking e di aggressività difensiva. Bowers, invece, è rimasto in campo per 18’. Chiaramente ha ancora bisogno di tempo per inserirsi negli schemi di gioco, ma per essere al debutto se l’è cavata bene: quattro punti, mani educate, cinque rimbalzi e una palpabile vocazione a mettersi al servizio della squadra.

A fare la differenza nella vittoria con la Gzc Veroli (86-71) è stata comunque la pattuglia italiana, vera ossatura di questa squadra, e non poteva essere altrimenti: con Amoroso e Evangelisti mortiferi dalla grande distanza (5/6 per entrambi) e un Mancinelli alla sua prima vera partita dopo l’infortunio (27’ di impiego, 19 punti, 9/9 ai liberi e 29 di valutazione), la Manital ha sfoderato un primo tempo perfetto (53-25) con percentuali altissime al tiro e una difesa finalmente aggressiva. Non altrettanto si può dire della ripresa, quando Veroli è rientrata fino al -9, ma prima Amoroso con una bomba in precario equilibrio, poi Sandri e Evangelisti con altre due triple hanno consentito a Torino di sigillare la vittoria. E non dimentichiamo che mancava Wojciechowski, bloccato da alcuni malanni di stagione: un’assenza che ha inevitabilmente obbligato la Pms a cercare soluzioni più perimetrali. I ciociari, alla loro peggior prestazione stagionale, subiscono dunque il terzo ko consecutivo e vengono risucchiati a metà classifica in piena bagarre playoff. I gialloblù tornano invece al successo dopo due stop di fila, approfittando di una domenica che, sugli altri campi, non poteva regalare di meglio: Torino, insieme a Biella, aggancia infatti al secondo posto Brescia, Barcellona e Capo d’Orlando, tutte sconfitte in casa.

Ma la vera novità è che, per la prima volta da inizio stagione, c’è una squadra in fuga con quattro punti di margine sulle inseguitrici: l’Aquila Basket Trento, corsara di misura a Barcellona contro la Sigma (76-78) grazie ad una straordinaria prestazione di squadra (Elder 15, Triche, Pascolo e Baldi Rossi 14). L’ennesima per i ragazzi di Buscaglia, che lanciano dunque un segnale di forza a tutto il campionato. Di sorprese, dicevamo, ce ne sono state da vendere. Cominciamo dall’Upea di coach Pozzecco, che interrompe la striscia di sette vittorie consecutive cadendo in casa 80-83 contro una Pallacanestro Trieste (Mastrangelo 15) sempre più a suo agio nel ruolo di “ammazzagrandi”: archiviato un avvio di stagione difficile, la truppa di Dalmasson ha steso una dopo l’altra Torino, Barcellona e Capo d’Orlando. Scusate se è poco. Ora è a quota 10, a soli due punti dalla zona playoff: sarà bene per tutti tenerla d’occhio. Per Brescia è invece la seconda sconfitta di fila tra le mura amiche: in una partita tra due squadre assetate di riscatto, la voglia di vincere dell’Expert Napoli si è rivelata evidentemente più forte (68-76). Trascinati da un ottimo Weaver (26), i partenopei si lasciano dunque alle spalle i quattro ko consecutivi inaugurando la loro rincorsa ai playoff. Per la Centrale del Latte, in fase calante, continua invece la maledizione dell’overtime: tre partite, altrettante sconfitte.

Chi è ormai tornata in auge è la Tezenis Verona, che sabato sera ha asfaltato la Lighthouse Trapani (90-68) intascando la terza vittoria consecutiva (Smith 22) e agganciando a quota 12 proprio i siciliani e Veroli in zona playoff. Alle sue spalle, insieme alla sorpresa Trieste, si affaccia un’altra “pretendente di ritorno”: la Fmc Ferentino. Dopo essere andati all’intervallo sotto di nove, i ciociari hanno sfoderato uno strepitoso secondo tempo vincendo 93-78 (Pierich 26, Johnson 22) su una Fileni BpA Jesi apparsa ancora una volta troppo Goldwire-dipendente (30). Partita con quattro ko di fila, Ferentino ha poi portato a casa cinque delle successive sette partite: la rimonta è quasi completata e in prospettiva playoff la Fmc sembra avere le carte in regola per dire la sua. In coda netta vittoria per la Novipiù Casale, al secondo successo di fila, che si sbarazza 65-45 (Dillard 23) di un Credito di Romagna Forlì rimasto comunque in partita per tre quarti, prima di cedere di schianto nel finale: un risultato importante per la Novipiù, a quota 8 con Napoli e Jesi, che così mette quattro lunghezze tra sé e la sua più immediata inseguitrice nella lotta salvezza. Chiudiamo con la gara dall’esito più scontato: l’asfaltata dell’Angelico Biella (98-63) sul fanalino di coda Aget Service Imola. Facendo la media degli scarti subiti dai ragazzi di Esposito in sei trasferte, salta fuori un imbarazzante -30, con un minimo di -21 a Trapani e un picco di -40 a Verona. Spiace dirlo, ma o l’Andrea Costa trova il modo per dare una scossa ad una squadra che appare sempre più allo sbando, oppure il destino è già segnato.

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