Punto sul campionato D.N.A. Gold (10° giornata)
Trento-Torino 82-67. Sul parquet della neo capolista solitaria di Adecco Gold, la Manital ingoia la sua seconda sconfitta consecutiva, la terza nelle ultime quattro partite…Non proprio un gran periodo per i gialloblù, che perdono contatto dalla vetta rimanendo comunque in piena bagarre playoff: ora i punti di ritardo dall’Aquila sono 4, ma dietro rispunta Verona a sole 2 lunghezze. Insomma, classifica sempre cortissima e grande equilibrio. Punteggio bugiardo, quello del PalaTrento: il -15 finale non fotografa il reale andamento del match, ma è comunque il segnale che “questa Manital” inizia ad essere a corto di benzina. E per questa Manital intendiamo quella “All Italian” che in 10 partite ha visto ruotare soli sette elementi, con l’ancora acciaccato Mancinelli limitato a qualche comparsa.
Una situazione che, di giornata in giornata, si è fatta sempre più dura da sostenere. Perché se è vero che poche squadre, senza americani, sarebbero riuscite a fare di meglio, e questo certifica l’elevato tasso tecnico della pattuglia italiana a disposizione di coach Pillastrini, sabato è apparso evidente che Torino non può più permettersi di concedere due americani a tutte le avversarie. Soprattutto a quelle di alta classifica, contro cui finora ha sistematicamente perso (Biella, Capo d’Orlando e Trento). Il match del PalaTrento ne è stata la dimostrazione. Spinta dall’asse Amoroso-Wojciechowski, la Manital ha disputato un ottimo primo tempo, che l’ha vista veleggiare anche a +12 prima di andare all’intervallo sul +4. Ma quando nella ripresa è salito in cattedra un certo BJ Elder, ben spalleggiato da Triche, Pascolo e dall’ex Baldi Rossi, non c’è stata più partita. Torino, inoltre, ha pagato a caro prezzo la giornata negativa dei suoi esterni. Bowers dovrebbe esordire domenica contro Veroli, la settimana successiva potrebbe finalmente toccare a Steele. Il loro impatto sul campionato, e il loro inserimento in meccanismi di gioco già ben oliati, diranno molto su dove questa Torino potrà arrivare.
Quella di domenica è stata la giornata delle sorprese. Cinque vittorie in trasferta, solo due delle prime otto che centrano i due punti (Trento e Capo d’Orlando), tutti e tre i campi sin qui inviolati che in un colpo solo perdono l’imbattibilità (Brescia, Veroli e Trapani). L’ennesima prova che in questo campionato nulla è scontato. La dimostrazione più lampante l’ha data la Novipiù Casale, sin qui abulica e fragile in trasferta, capace di andare a sbancare niente meno che il San Filippo di Brescia dopo un overtime (89-91). La bomba con cui Robert Fultz ha acciuffato il pareggio a 3” dalla sirena, dopo che i piemontesi erano stati avanti di un’incollatura per quasi tutta la partita, avrebbe tagliato le gambe a chiunque, ma Casale, trascinata da un super Jackson (28), ha riordinato le idee e messo a segno un colpaccio che alla lunga peserà sia sulla sua classifica, tuttora deficitaria, che su quella di Brescia. L’altra sorpresa (ma fino a un certo punto) è arrivata da Trieste, dove l’ex capolista Sigma Barcellona ha ceduto di misura nel finale (79-76) dopo aver condotto per quasi tutta la partita: decisive le prestazioni di Carra (20), Ruzzier (19) e Diliegro (15), per i giuliani un’altra grande iniezione di fiducia che dimostra come il blitz del PalaRuffini non fosse un fuoco di paglia.
Chi davvero non si ferma più è l’Upea Capo d’Orlando, al secondo posto con Brescia e Barcellona: solo vittorie da quando coach Pozzecco può contare sull’organico al completo. Ora sono sette di fila, l’ultima sul finora inviolato parquet della Gzc Veroli (74-82): a cavallo tra terzo e quarto periodo, i paladini sono riusciti a limitare con autorità il veemente ritorno dei ciociari, mettendo poi la quarta con uno strepitoso Archie (28). Altro colpo ad effetto è quello messo a segno dalla Fmc Ferentino a Trapani (79-84), che perde l’imbattibilità casalinga dopo ben 42 vittorie in fila al PalaIlio tra DnC, DnB e DnA Gold: un segnale da non sottovalutare quello mandato dai ragazzi di Gramenzi, che con il rientro di Mosley (12), l’inserimento ormai completo di Garri (20), un Bucci sempre più leader (15) e, tra un mese, il rientro di Green hanno tutti i mezzi per reinserirsi in zona playoff, da cui ora distano 4 punti.
Chi appare in netta ripresa è la Tezenis Verona: passata la tempesta, la Scaligera è andata vincere d’imperio a Napoli (68-82, Callahan 26) rientrando nel giro che conta e condannando un’Expert sempre più in crisi (4 ko di fila) al terzultimo posto in compagnia di Casale, appena un gradino sopra la zona retrocessione. Non esattamente i piani d’inizio stagione per i partenopei: la società, per ora, ha rinnovato la fiducia a coach Cavina e si è detta disponibile a tornare sul mercato, ma serve un’inversione a U per rimettere in sesto una stagione sin qui molto deludente. Sorprende anche la facilità con cui la Fileni BpA Jesi si è sbarazzata di un’Angelico Biella mai in partita (79-63), alla prima vera “stecca” dopo il brutto esordio con Veroli: una vittoria che ridà fiato ai marchigiani, reduci da 3 ko di fila, ora staccati di quattro lunghezze sia dalla zona retrocessione che dal settimo posto playoff. Chiudiamo con Forlì e con l’inseguimento rocambolesco che ha consentito al Credito di Romagna di sbancare Imola nello scontro diretto tra “cenerentole”: decisiva una tripla di Sergio, simbolo di una squadra che non muore mai, e che grazie alla sua tenacia riesce a sopperire ai propri limiti tecnici. Forlì rimane dunque in scia salvezza, per l’Aget Service, invece, è notte fonda: si vocifera di Andrea Vitale (ex Matera) come possibile rinforzo.