Punto sul campionato D.N.A Gold (8° giornata)

Quando la partita si stava mettendo male male, ci hanno pensato prima Gergati e Wojciechowski, poi capitan Evangelisti a lanciare la Manital Torino verso il sesto sigillo stagionale. 80-90 sul campo dell’Expert Napoli: un sigillo che vale doppio perché ottenuto sul parquet di una potenziale concorrente…Il copione è stato pressoché identico a quello andato in scena tre settimane fa contro Verona: Torino che scappa subito trovando il canestro con grande continuità, Napoli che riesce a contenere il distacco al -5 dell’intervallo, Napoli che al rientro dagli spogliatoi, spinta dalle triple di Black e Weaver, fa vedere il meglio di sé portandosi anche sul +9, Torino che non ci sta e reagisce da grande squadra, nonostante i problemi di falli che hanno condizionato Amoroso, Chessa e Sandri.

Gergati e Wojciechowski hanno preso in mano la situazione guidando la rimonta fino al +2 di fine terzo quarto, a quel punto Evangelisti ha messo le ali ai gialloblù con un gioco da tre punti e tre bombe “da casa sua”, una in fila all’altra, con cui il capitano ha di fatto chiuso il conto. Ma al di là dei singoli, quella della Manital è stata ancora una volta una grande prestazione di squadra, con Amoroso devastante sotto canestro soprattutto nel primo tempo e un Sandri che ancora una volta ha fatto un lavoro sporco da 10 e lode sia a rimbalzo (4 arpionati solo in attacco) che in marcatura su Weaver. Napoli, priva di Bryan sotto le plance e con Allegretti, Black e Ceron acciaccati, si è comunque confermata squadra tosta: nonostante una classifica piuttosto grigia (6 punti) e un preoccupante filotto di quattro ko nelle ultime cinque uscite, i partenopei hanno tutti i mezzi per rientrare in zona playoff, ma urge una scrollata anche solo per il morale. La Torino “All Italian”, dal canto suo, riscatta con autorità il ko casalingo contro Capo d’Orlando e non può che compiacersi di cosa è riuscita a fare sinora: senza Steele e con Mancinelli out da oltre un mese, viaggiare con un record di 6-2 è segno del sacrificio, della profondità e del valore di un roster che sin qui ha retto con grande carattere alla cronica emergenza infortuni.

Torino si riscopre dunque in cima alla classifica in compagnia di Brescia, Trento, Barcellona, Biella e Veroli, tallonate da vicino dal tandem siciliano Trapani-Capo d’Orlando. Ma se la media inglese vale ancora qualcosa, salta all’occhio come sia Torino che Trento si siano guadagnate la vetta vincendo quattro volte su cinque in trasferta e giocando soltanto tre volte in casa, perdendone una. L’Aquila Basket ha però sofferto non poco per piegare un’Aget Service Imola sempre più in crisi di risultati e sin qui condizionata dal rendimento deludente dei suoi due americani, ma stavolta, se non altro, i ragazzi di Esposito hanno saputo lottare fino all’ultimo con una delle “big” del torneo: decisiva la penetrazione di BJ Elder sulla sirena per il 67-69 finale. Non ha tradito le attese il big-match di giornata tra Lighthouse Trapani e Centrale del Latte Brescia: come domenica scorsa, i siciliani vincono all’overtime (81-76) e blindano una volta di più il PalaIlio, unico campo ancora imbattuto di Adecco Gold insieme a Brescia e Veroli. Una vittoria di squadra sulla capolista e un segnale forte a tutto il campionato: la banda di Lardo fa sul serio. Se trova la spinta giusta anche in trasferta, dove finora ha sempre perso, può diventare davvero una seria pretendente ai playoff. Tutto facile invece per l’Angelico Biella, che nel derby con la Novipiù Casale passeggia 79-52 trascinata da Voskuil (19) e Raspino (17), non altrettanto si può dire per la Sigma Barcellona, che di prepotenza espugna il difficile campo della Fileni BpA Jesi (87-91): da incorniciare le prove di Filloy (31) e Collins (26).

Continua il momento di grazia della Gzc Veroli, che supera 73-61 una Tezenis Verona sempre più in crisi di identità, oltre che di risultati: palle perse a go-go, uno Smith che è la controfigura di quello ammirato a inizio stagione e coach Ramagli nuovamente in bilico; cinque sconfitte nelle ultime sei partite sono un ruolino che una delle favorite della vigilia non può proprio permettersi, possibile che stavolta la società prenda dei provvedimenti. Chi ha un umore di segno opposto è l’Upea Capo d’Orlando, che a Forlì porta a casa la quinta vittoria di fila (71-79) contenendo nel finale il ritorno di un Credito di Romagna che conferma di non meritare lo 0 in classifica. Da non dimenticare la Fmc Ferentino, che priva di Green e con un Johnson in più sbanca Trieste 66-71 risalendo a quota 6. Il giro di boa del girone d’andata ci consegna dunque una classifica già spaccata a metà da un primo, vistoso solco: tra il gruppo delle seconde e quello delle terze ci sono quattro punti, con otto squadre nella colonnina di sinistra racchiuse in un fazzoletto di soli due punti, e una di queste otto, comunque vada, dovrà rinunciare ai playoff. Dietro ci sono le delusioni Verona e Napoli, che da un momento all’altro potrebbero risalire la corrente. Insomma, campionato livellato verso l’alto ed equilibrio che finora regna sovrano: ci sarà da divertirsi.

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