Punto sul campionato: 6° giornata
Sesta giornata, un quinto di regular season che va in archivio. Quanto basta per poter tracciare un primo, pur parzialissimo, bilancio di questo scorcio iniziale di Adecco DnA Gold. Viene spontaneo farlo guardando la classifica, soprattutto alla luce delle aspettative accumulate in estate e delle “etichette” che, volenti o nolenti, ogni squadra si porta dietro alla luce del mercato e delle ambizioni con la quale si è presentata ai nastri di partenza…
RIVELAZIONI
Gzc Veroli (10) Alzi la mano chi l’avrebbe detto: forse solo il più inguaribile ottimista tra i ciociari. In estate è stata una delle ultime a sciogliere le riserve su un’iscrizione che è stata a lungo in bilico, ha fatto mercato con il poco che aveva e ora si gode un primato che, pur in coabitazione, non è frutto del caso. Anche perché il calendario era di quelli tosti: Biella, Napoli, Brescia e domenica anche Trento, superata di misura 75-72. Scusate se è poco. Squadra quadrata e equilibrata, che ha saputo risvegliare l’entusiasmo di una piazza reduce da due annate soporifere. Sarà una meteora? Lo scopriremo. Certo è che se l’obiettivo dichiarato rimane la salvezza, Veroli si è già portata un bel po’ avanti col lavoro.
Angelico Biella (10) Niente da dire, per ora i lanieri stanno vincendo la loro ennesima scommessa: puntare sui giovani (non giovani qualunque, ma ben tre campioni europei Under 20), affidarli a un coach che coi giovani ci sa fare e che per altro li conosce bene per averli allenati all’Europeo, affiancargli qualche elemento d’esperienza e azzeccare gli americani. Tolto lo scivolone casalingo all’esordio con Veroli, l’Angelico è al momento la squadra con la striscia migliore: con quella interna di domenica su Ferentino (88-75) sono cinque vittorie di fila. La fortuna aiuta gli audaci, si dice, e sin qui l’Angelico ha spesso trovato formazioni non al completo: prima Capo d’Orlando, poi Torino, quindi Napoli e Trieste, ma nessuno le toglie il merito di averne saputo approfittare.
OLTRE LE ATTESE
Manital Torino (10) Nessuno metteva in dubbio il valore del roster costruito in estate, ma con i problemi di infermeria che si ritrova era nelle cose aspettarsi un avvio in salita. Lo stesso Pillastrini lo aveva dichiarato: “Resistere all’inizio per poi esplodere”. Beh, se questo è resistere, verrebbe da dire: cinque vinte su sei, con quattro trasferte su sei, di cui tre vinte. Niente male davvero. Avversarie con problemi d’infortuni del tutto simili non sono riuscite a fare altrettanto, ecco perché i punti conquistati sin qui hanno un peso specifico che alla lunga si farà sentire. Che comunque Torino abbia dovuto “resistere” è un dato innegabile: giocando spesso con soli sette effettivi e rotazioni cortissime, coach Pillastrini ha saputo dosare e gestire alla grande il materiale di cui disponeva. Anche domenica a Imola (vittoria 70-80) la squadra ha dimostrato grande compattezza e fiducia nei propri mezzi, ma non si potrà continuare troppo a lungo a spremere sempre i soliti sette. La Manital rimane a oggi la squadra che potenzialmente possiede i più ampi margini di miglioramento: Steele e Mancinelli dovranno sapersi inserire senza snaturare gli equilibri sin qui raggiunti, ma del resto è ciò che ci si aspetta da due giocatori così. Il loro rientro servirà come il pane per consentire a tutti di rifiatare e dare alla squadra un assetto finalmente definitivo.
Centrale del Latte Brescia (10) Alla vigilia era data in fascia alta, ma forse non in primissima fascia. Oggi, da lassù, conferma che la finale playoff persa alla bella pochi mesi fa non è stata un caso e che, pur avendo cambiato mezzo roster, ancora una volta la Leonessa si candida ad un campionato da protagonista. Domenica ha sbancato Trieste 58-74, in precedenza ha già superato dirette concorrenti come Capo d’Orlando, Barcellona e Trento, dimostrando in più occasioni di avere nervi saldi a sufficienza per vincere in volata.
Pallacanestro Trieste (4) Forse forse, vista l’estate travagliata e la squadra giovane messa insieme all’ultimo, i friulani avrebbero messo firma per avere 4 punti dopo sei partite. Tanto più che i problemi di infermeria non stanno risparmiando la truppa di Dalmasson: Hoover ne ha saltate tre su sei, ed è inutile dire quanto sia importante per Trieste, Di Liegro anche lui non ha giocato l’ultima in casa con Brescia. Quando la squadra è scesa in campo al completo, è riuscita a vincere all’overtime a Imola contro una diretta rivale e a superare Verona in volata tra le mura. Tutto sommato, non male.
SOTTOTONO
Sigma Barcellona (8) Dura la vita di chi ad agosto viene dipinto (e non fa nulla per non farsi dipingere tale) come la favorita numero uno alla promozione in Serie A. I siciliani ci provano da due anni, senza fortuna, l’eliminazione dell’anno scorso al primo turno è stata particolarmente cocente. In estate hanno messo su un roster di primissimo livello, per questo era lecito aspettarsela già lassù a dirigere il traffico. Intendiamoci, non che la Sigma stia facendo male, anzi: la squillante vittoria di domenica a Forlì (72-93) ne è la dimostrazione, per altro Barcellona è stata l’unica finora ad asfaltare i romagnoli. Ma le due sconfitte contro dirette concorrenti come Brescia e soprattutto Capo d’Orlando in casa, forse non erano state messe in previsione. Insomma, fin qui non ha brillato come ci si aspettava, ciò non toglie che ha tutte le carte in regola per recitare fino alla fine il ruolo da protagonista che le compete.
Expert Napoli (6) Discorso simile. Dopo anni di sparizioni, esclusioni a campionato in corso e figuracce societarie, Napoli sembra aver trovato la dirigenza giusta per rinascere stabilmente, ma finora sul campo i partenopei stentano a decollare pur avendo delle buonissime frecce al loro arco. Hanno sempre vinto in casa e sempre perso fuori, ma anche domenica contro un avversario non irresistibile come Casale (73-68) hanno sofferto più del dovuto: restano comunque una delle principali candidate ai playoff.
Fmc Ferentino (2) Partiti con dichiarate ambizioni di entrare nelle sette playoff, i ciociari sono già in netto ritardo sulla tabella di marcia. L’infortunio di Mosley, non rimpiazzato a dovere da Mortellaro, e alcuni perni sin qui un po’ in ombra come Guarino e Rosignoli sono alcune delle concause di questo inizio travagliato, anche se l’innesto di Garri ha già portato maggiore solidità sotto canestro. Dalle ultime due uscite sono comunque arrivati segnali confortanti: domenica a Biella, Ferentino è rimasta a lungo in partita, salvo poi cedere per 88-75. In ogni caso serve una sterzata, anche fuori casa, per centrare l’obiettivo stagionale.
IN ASCESA
Upea Capo d’Orlando (6) Perse le prime tre, vinte le successive tre, i paladini sono in rampa di lancio. Recuperati Nicevic e Basile, che con i suoi “tiri ignoranti” ha già seminato le prime vittime, inserito Mays in cabina di regia e trovato in Archie un ottimo terminale d’attacco, l’Upea ha vinto di misura con Ferentino, sbancato Barcellona (!) e superato una big come Verona, sempre in volata. Insomma, ci sono tutte le premesse per risalire abbastanza in fretta la china e piazzarsi stabilmente in zona playoff.
DELUSIONE
Tezenis Verona (4) Quattro sconfitte consecutive e, di fatto, già un primo ultimatum per coach Ramagli e tutta la squadra da parte della società. Anche qui, chi l’avrebbe mai detto dopo il buon precampionato disputato dalla Scaligera e soprattutto dopo le prime due uscite in cui la Tezenis era sembrata “tanta roba”. Squadra dal potenziale notevole, Verona si è dimostrata sin qui ingenua in alcune situazioni, non sempre aggressiva in difesa e incapace di vincere in volata, caratteristiche che non si addicono alla “vice-candidata” alla promozione in Serie A. C’è tutto il tempo per recuperare, ma dopo il ko di domenica a Capo d’Orlando (64-63) serve subito un’inversione di rotta, altrimenti sarà crisi nera e qualcosa succederà.
COME DA PRONOSTICO
Aquila Basket Trento (8) Dopo i playoff dell’anno scorso, persi in semifinale, trovarla ancora ai piani alti era il minimo che ci si potesse aspettare. Squadra ben costruita, l’Aquila finora ha perso di misura con due delle battistrada (Brescia e domenica a Veroli) dimostrando, pur con un calendario non facile, di avere la vocazione per le trasferte (tre vinte su quattro). Sempre più determinante l’apporto di Davide Pascolo, ala classe ’91 che viaggia a 16 punti di media. Le carte in regola per centrare i playoff ci sono tutte.
Lighthouse Trapani (6) Se arriverà il salto di qualità in trasferta, dove finora i granata ne hanno perse tre su tre, allora Trapani potrà davvero dire la sua nella lotta playoff perché il PalaIlio, come da pronostico, si sta rivelando un fortino inespugnabile. Domenica ha perso a Jesi 94-88, ma alla quarta ha fatto tremare Barcellona: la panchina corta resta il principale punto interrogativo.
Fileni BpA Jesi (6) Difficile che possa inserirsi stabilmente nella lotta playoff, ma occhio alla formazione che con Maggioli e Mason Rocca ha forse la coppia di lunghi più affidabile di tutto il campionato. In casa ha ceduto solo a Verona, ha sofferto ma saputo vincere in volata con Trieste e Forlì e domenica ha liquidato Trapani con personalità: lontano da casa, invece, ha fatto penare fino alla fine Brescia e Torino. Le sue chanche, se vuole, le ha.
Novipiù Casale (2) È già tanto che sia ancora qui, dopo i travagli estivi che hanno portato la Junior ad iscriversi in extremis e a rivoluzionare il roster puntando sui giovani. Nel complesso non ci si poteva aspettare molto di più, anche se finora ha avuto prestazioni a corrente alternata da troppi suoi uomini di punta, da Casini a Jackson fino a Martinoni. La salvezza resta comunque alla portata.
Aget Service Imola (2) Sinora è forse la formazione che appare maggiormente in difficoltà: i due americani incidono meno di quanto si pensasse, i tre italiani solo adesso stanno iniziando a trovare continuità, la panchina è corta corta, la chimica di squadra ancora lontana dall’essere raggiunta. Tanto lavoro, insomma, per Vincenzino Esposito se vorrà centrare l’obiettivo salvezza.
Le Gamberi CdR Forlì (0) Non fosse per i 2 punti di penalizzazione e una classifica che oggettivamente è quella che ci si poteva aspettare, Forlì poteva tranquillamente essere inserita tra le sorprese di questo inizio stagione. A parte la batosta di domenica contro Barcellona, finora i romagnoli hanno sempre fatto sudare le proverbiali sette camicie a tutti, da Napoli a Torino, da Trento a Jesi, superando Trapani tra le mura amiche. Tante sconfitte di misura e tanta sfortuna per una squadra giovane e rognosa che, se arrivasse un innesto in grado di allungare le rotazioni, avrebbe tutte le carte in regola per centrare senza troppi patemi l’obiettivo salvezza.