B/M – Riccardo Coviello, punti e atletismo per la PMS
La PMS Basketball inserisce il primo tassello del roster che affronterà la serie B 2016/2017 firmando Riccardo Coviello, ala di 196 centimetri nata a Roma il 13 marzo del 1988, proveniente da Oleggio (Serie B, Girone A). Giocatore atletico, prolifico in attacco ma attento in difesa, Coviello è in grado di ricoprire diversi ruoli, rendendolo un’arma tattica importante per coach Lorenzo Pansa. La scorsa stagione, conclusa con il raggiungimento della salvezza, l’ala romana ha realizzato 14,5 punti di media a partita, a cui ha aggiunto 6.2 rimbalzi e 1.9 assist.
– Riccardo Coviello, benvenuto in PMS. Cosa ti ha spinto ad accettare il gialloblù?
“Non è facile trovare una società molto solida dal punto di vista organizzativo ed economico, aspetto da non sottovalutare quando si fa questo lavoro. Quindi la scelta di coach Pansa: ho giocato contro la sua squadra due volte quest’anno e parecchi anni fa l’avevo conosciuto a Casale Monferrato. Quando è arrivata la richiesta, ho accettato subito, è un piacere essere allenato da lui”.
– Che campionato ti aspetti?
“Sarà un girone molto competitivo come lo scorso anno, con sorprese come successe nella scorsa stagione, quando Valsesia stava per eliminare Forlì. Per far bene serve grande solidità mentale: nessuna squadra è abbordabile e sono certo che coach Pansa curerà particolarmente questo aspetto. Dovremo essere un bel gruppo in campo, dato che fuori non è quasi mai un problema: i senior devono mettersi a disposizione dei giovani per trasmettere loro i segreti e permettere di acquisire esperienza”.
– Che giocatore è Riccardo Coviello?
“Sono uno a cui piace tirare da tre punti, anche se sono più un realizzatore che un tiratore. Mi piace anche penetrare, andare a rimbalzo, sbucciarmi le ginocchia: in difesa, dato che il fisico me lo permette ancora, posso difendere sia su chi gioca lontano da canestro ma anche su chi gioca vicino. Nel nostro campionato il fisico conta molto al pari della determinazione”.
– Riguardando il tuo percorso, chi ringrazi e da chi hai “rubato il mestiere”?
“Non ho avuto una persona in particolare, ho cercato di carpire qualcosa da tutti. Ho avuto la fortuna di giocare e di allenarmi con Omar Thomas, giocatore che ho ammirato, oppure con Li Vecchi, da cui ho appreso la dedizione al lavoro. Per quanto riguarda gli allenatori a livello giovanile Roberto Castellano, ex giocatore del Bancoroma, Luciano Borngiorno e Germano D’Arcangeli, che mi hanno formato cestisticamente. Sono le tre persone che mi hanno indirizzato”.