Punto sul campionato: 3°giornata

Impietosamente Biella. L’Angelico corre, sprizza energia, difende alla morte, imbrocca la serata in cui ti entra tutto. Quando giochi così, il verdetto può essere uno solo. Una vittoria in pompa magna, 81-61, di fronte ad un Biella Forum galvanizzato dalla conquista del primo derby stagionale proprio contro chi legittimamente, dopo tanti anni di minors, mira a riprendersi il titolo di “basket city” del Piemonte. Per Torino, invece, una serata da dimenticare in fretta, perché di ciò che si è visto sul parquet c’è poco nulla da salvare… La Manital non è praticamente mai stata in partita, se non nei primissimi minuti di gioco: sprofondati a -18 già nel secondo quarto, i gialloblù, con una buona reazione di carattere, hanno pian piano rosicchiato punti fino ad avere in mano la palla del potenziale -5 nel terzo quarto e del -6 nell’ultimo, fallite malamente in entrambi i casi. È stato questo l’apice di un disperato tentativo di rimonta che in realtà Torino non ha mai dato l’impressione di poter davvero completare.

Molle in difesa, dove troppo spesso ha concesso tiri aperti a gente come Voskuil e Laganà, che non si fa pregare due volte. Testarda in attacco, dove si è incaponita nella ricerca di Amoroso sotto canestro, per altro costantemente raddoppiato da una difesa biellese a tratti asfissiante e calibrata proprio sull’ala-pivot ex Montegranaro. Poco lucida nelle scelte e soprattutto orfana di un play di ruolo, e si vede sempre di più. L’unico a salvarsi dal naufragio è stato l’ex Massimo Chessa, autore di 14 punti, che con personalità ha saputo crearsi gli spazi giusti facendo vedere di cosa è capace con il suo morbido tiro dall’arco. Detto questo, non si può dimenticare che la Manital ha delle attenuanti grosse così: Steele (ne avrà ancora per alcune settimane) e Mancinelli (problema al polpaccio) sono giocatori che non si possono concedere a cuor leggero, in più il giovane Zanotti, la cui assenza accorcia ulteriormente le rotazioni nel pitturato, e un Wojciechowski che ha sì rimesso piede in campo per la prima volta dopo l’operazione all’anca, ma che è ancora molto lontano dal poter reggere i duelli sotto le plance, e domenica lo si è visto chiaro e tondo. E come se non bastasse, un Evangelisti regolarmente in campo ma acciaccato. Insomma, con tre quinti dello starting five in infermeria, per Torino era difficile pensare di spuntarla, anche se era lecito aspettarsi un impatto diverso dal resto della squadra. Ultima nota per Lorenzo Baldasso, gettato nella mischia allo scadere del “garbage time”, onorato con una bomba a referto: perché non sfruttare di più le sue doti da tiratore? Se non ora quando?

Intanto i risultati di questa terza giornata consegnano al campionato la prima capolista solitaria della stagione: è la Centrale del Latte Brescia, che nel big-match di domenica, trascinata da Slay (16) e Di Bella (15), ha superato di misura (74-70) la Sigma Barcellona, a cui non sono bastati i 26 punti di Collins. Alle spalle dei lombardi un gruppone formato da ben nove formazioni a 4 punti, di cui fanno parte anche Biella e Torino. La sorpresa più grossa arriva da Trieste dove la Tezenis Verona cede di misura (79-77) ai padroni di casa, che dopo la batosta casalinga rimediata all’esordio stanno dimostrando di essere tutt’altro che predestinati alla discesa in Silver: dopo una grande rimonta nella ripresa, decisivo è stato il giovanissimo Ruzzier (16) con un canestro a 31” dalla sirena. Si riscatta anche la Lighthouse Trapani, che supera 83-77 la Gzc Veroli e la aggancia a quota 4 al termine di una partita in cui i siciliani hanno rischiato grosso nel finale, dopo aver condotto a lungo: la dimostrazione dell’ottimo periodo di forma attraversato dai laziali, autentica mina vagante da tenere d’occhio in prospettiva playoff.

Chi ha nuovamente fatto la voce grossa in trasferta è l’Aquila Basket Trento, capace di rifilare ben 31 punti (64-95) ad una Fmc Ferentino ancora a bocca asciutta e già alle prese con la prima crisi stagionale. Tutto facile per l’Expert Napoli, che priva di Ceron asfalta 85-55 l’Aget Service Imola con Weaver (19) e Malaventura (17) sugli scudi. Si sblocca la Fileni Bpa Jesi, che in rimonta agguanta la Fulgor Libertas Forlì a quota 2 grazie a due tiri liberi di Santiangeli, ma ancora una volta i romagnoli escono a testa alta, dimostrando di potersela giocare contro chiunque. In coda rimane invece, a sorpresa, l’Upea Capo d’Orlando, che ancora priva di Mays e Basile soccombe non senza qualche recriminazione arbitrale (70-59) sul campo della Novipiù Casale, alla prima vittoria stagionale: per i ragazzi di Pozzecco, candidati ad un campionato di medio-alta classifica ma ancora in cerca di identità, si tratta della terza sconfitta di fila. Nulla di compromesso, anche se quelli persi per strada finora rischiano alla lunga di rivelarsi punti pesanti per le ambizioni dell’Upea.

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