5 PARI U20 ELITE, il primo stop contro l’Auxilium Cus. Ora si riparte
Sapevamo di incontrare la compagine più forte del nostro girone, al limite dell’illegalità per roster, personalità e capacità.
Inutile dire che non era questo il match spartiacque della nostra stagione. Obiettivamente, non siamo così stolti da pensare di poter portare a casa punti contro una squadra così, soprattutto alla luce del fatto che ci conosciamo da appena 3 mesi e molto abbiamo ancora da imparare gli uni dagli altri.
In cuor mio, da dirigente e memoria storica di questa squadra, speravo di cadere come foglia che si arrende all’autunno reclamando a sè il diritto del volo.
Siamo invece caduti come corpo morto cade.
Quando subisci 29 punti in casa, seppur da un avversario di tutto rispetto, non possono esistere scusanti o se e ma.
Sopratutto se non sei mai stato in grado di abbozzare una reazione al predominio avversario, preferendo la giocata singola alla coralità, il verbo all’agire.
Abbiamo perso la partita a livello mentale, schiacciati da quei nomi avversari in lista che evocano serie professionistiche, dimenticando che è necessario usare il cuore allorché sul piano tecnico si hanno poco speranze.
Ne sono la prova le percentuali, al limite dell’imbarazzante, mostrate ai tifosi. Poco più del 35% da 2, una buona parte dei quali relativamente semplici e liberi. Per non parlare del tiro da 3 che si attesta al 14% e del tiro dalla linea della carità che registra un penoso 42%.
In questa partita, più del risultato, era importante la prestazione, come più volte ripetuto dal coach durante il briefing pre match.
È palesemente mancata e, di questa cosa, se ne assumono la responsabilità la dirigenza, il coach e i giocatori, in primis.
In momenti come questi l’unica medicina è il lavoro.
È così faremo.
Accettando l’ingiustizia di 30 punti sul groppone. Consci che, giocando il nostro basket come un unico corpo, otterremo, alla fine, la nostra ricompensa.
Ai nostri ragazzi dico di non perdere tempo a protestare con loro stessi, che ingurgitino il veleno di questa partita e che siano sicuri di una cosa, cioè che, amalgamandosi maggiormente e avendo voglia di lottare sempre di più gli uni per gli altri e tutti insieme verso l’avversario di turno, alla fine la loro voglia di arrivare al traguardo sarà premiata.
Abbiamo perso una battaglia. La guerra è appena iniziata e noi non ammaineremo mai le nostre bandiere.
FINO ALLA FINE