RICCARDO D’ELICIO E L’ORGOGLIO PER LA NUOVA GRANDE AVVENTURA

Tra 12 giorni partirà il massimo campionato di serie A e l’Auxilium Cus Torino sarà tra le grandi. Quali sensazioni da parte del Presidente Cus Torino, Riccardo D’Elicio:
“Per me è un grande orgoglio poter essere parte dell’eccellenza di questa splendida disciplina nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport 2015, nella stagione in cui la nostra società compie 70 anni e 50 di affiliazione alla Federazione. Mi sento molto gratificato come
dirigente e addetto ai lavori”.
Competenza e passione, due termini che devono viaggiare di pari passo:
“Sono l’essenza del nostro operare quotidiano. Si legano inscindibilmente ai grandi progetti e riescono a farli diventare consistenti e duraturi. E’ questo il nostro obiettivo quando parliamo di pallacanestro e delle altre grandi imprese targate Cus Torino, vedi il tennis tavolo, il rugby, il volley”.
Quando discettiamo di canestri, nello sportivo praticante Riccardo D’Elicio qualcosa di particolare si risveglia: “Ho giocato in serie C e questa nuova grande avventura è innegabile che ridesti nel sottoscritto tanti piacevoli ricordi, come quello di quando ci si misurava su campi di catrame e si sperava che facesse bello per poter disputare il match. Od ancora si doveva spalare la neve per scendere in campo. Venni ceduto dal Rivoli al Collegno per 12 palloni….da basket naturalmente. Scesi in campo con compagni che hanno fatto la storia del basket piemontese e tutto questo rivive con magia in quella che sta per diventare una
stagione tutta da gustare”.
Quali prospettive parlando di obiettivi della squadra?: “Credo occorra andare con i piedi di piombo. Sento in questi giorni alcuni giudizi iperbolici ma non fanno parte del mio modo di pensare. Il primo traguardo sarà non retrocedere e farlo creando una vera squadra, capace
di far breccia nei cuori della gente regalando spettacolo ed emozioni.
Così catalizzando le attenzioni della città e dei potenziali sponsor. Torino è una città molto viva sportivamente parlando e ancora una volta ha saputo regalare una sorta di “miracolo”. Il progetto, a tutti i livelli, è fare team lavorando uniti per un qualcosa di importante a medio termine. Il Cus Torino mette a disposizione del progetto le sue competenze a livello organizzativo, umano e professionale. Ha incontrato dirigenti animati da passione e che investono in prima persona credendo nell’importanza di aver riportato a Torino il grande basket dopo 22 anni. Spero proprio che il Palazzetto, già in occasione della prima uscita del 5 ottobre prossimo, sia stracolmo e paradossalmente non riesca a soddisfare tutte le richieste della gente. Di recente ero in Sardegna ed ho visto campeggiare in ogni parte della città di Sassari
manifesti della squadra campione d’Italia. Anche a Torino dovremo arrivare a questa realtà, ovvero far sentire l’intera città coinvolta nell’avventura”.
La presenza Cus Torino si connota anche e soprattutto per l’importanza della base del movimento in ottica futura: “Noi ci muoviamo con il mondo universitario e vorremmo che fosse il primo a partecipare attivamente alle vicende dell’Auxilium Cus. In America ci sono incontri di basket che vedono platee infinite seguire le sorti delle formazioni universitarie e l’obiettivo è anche questo. Come quello di costruire un vero vivaio giovanile aumentando i numeri nel breve, portando in una sola stagione 1000 bambini a vivere la quotidianità del mini-basket. Ci siamo attrezzati con tecnici di grande livello per curare tale settore e la strada per dare al progetto una vera solidità, condivisa con il Presidente Antonio Forni, è questa. E’ fondamentale investire in tal senso più ancora che farlo acquistando un altro grande giocatore”.
Ieri lei e Mancinelli siete stati ospiti Rai, in via Verdi, in occasione del Prix Italia. Operazioni che definirebbe come?: “E’ importante che grandi giocatori come Stefano Mancinelli si avvicinino anche attraverso queste forme mediatiche al pubblico. Nella stessa ottica deve leggersi la presentazione della squadra in piazza San Carlo o al Castello del Valentino. Tutto contribuisce a creare empatia e spirito di appartenenza, ciò che occorre per rendere stabile il grande progetto”.

Da Ufficio stampa Auxilium Cus Torino, Roberto Bertellino – Benedetta Abbruzzese

Powered by WordPress | Theme Designed by:
Warning: Illegal string offset 'd0d0a846c25e2c2f2e76fd316f22c2bb' in /var/www/htdocs/cuoreweb/htdocs/wp-content/themes/Cooperate/functions.php on line 44

Warning: Illegal string offset 'd0d0a846c25e2c2f2e76fd316f22c2bb' in /var/www/htdocs/cuoreweb/htdocs/wp-content/themes/Cooperate/lib/Themater.php on line 519

Fatal error: Cannot use string offset as an array in /var/www/htdocs/cuoreweb/htdocs/wp-content/themes/Cooperate/lib/Themater.php on line 519