CARLIN E TALAMANCA, PROFESSIONISTI AL SERVIZIO DELLA SQUADRA

Roberto Carlin vive da oltre 30 anni la pallacanestro nella sua veste di  medico sportivo e ricorda che al fianco di Dido Guerrieri, al tempo della gloriosa Auxilium che oggi è chiamata a tornare a quei fasti, lui c’era. Esperienza, dunque, competenza e puntiglio. Tutte armi che mette al servizio della causa e dei giocatori, in perfetta sinergia con  dirigenti, allenatore, preparatore atletico: “La prima settimana di allenamento è stata nel complesso positiva. Lo stato generale dei singoli e del gruppo non presenta criticità e gli stop precauzionali di  Miller e Giachetti rientrano nella norma, soprattutto legata al lavoro su sabbia che, come si dice in gergo, dà e toglie, evidenziando anche problematiche fisiche pregresse. Nei giorni a seguire le situazioni però rientrano e tutto si ristabilisce”.  Un rapido sguardo ai singoli:  “Ottimo stato quello di Robinson ed Ebi, neorrivi in casa Manital. Per Miller e Giachetti lavoro differenziato per alcuni giorni e rientro nei ranghi da metà della prossima settimana. Mascolo è in ottima condizione e ha perfettamente superato l’operazione al crociato della scorsa stagione. Bene Fantoni e Rosselli, così Mancinelli dopo un inizio di preparazione con qualche piccolo problemino. Ora aspettiamo Dawkins”.
Anche il preparatore atletico Luigi Talamanca analizza la situazione in perfetta sintonia con il responsabile dell’area medica della Manital Torino: “I miei programmi sono un po’ differenti da quelli di molti colleghi. Ho sempre prediletto il lavoro su sabbia che abbiamo iniziato fin dallo scorso martedì, giorno successivo al raduno. Rappresenta un’ottima base di partenza per curare l’aspetto della forza. Per 10 giorni faremo un 5+5, ovvero una seduta di sabbia alternata il giorno successivo con la corsa su erba (metabolico). I ragazzi stanno rispondendo bene e ho notato con piacere che si sono presentati al raduno già in buone condizioni, consapevoli della responsabilità che la massima serie impone anche in questo settore. L’obiettivo, pensando alla salute di ogni singolo atleta, è quello di lavorare in modo personalizzato e incrementale per portare il gruppo ad una condizione uniforme e di buon livello alla prima di campionato. Non saremo certo pronti per le prime amichevoli proprio in ragione del fatto che questo tipo di lavoro appesantisce molto. La conoscenza con il coach, Luca Bechi, è di lunga data e risale ai tempi di Biella. Il nostro è un rapporto professionale basato sulla fiducia reciproca e questo contribuisce a metabolizzare questo tipo di metabolizzazione dei programmi di allenamento per quanto concerne la preparazione atletica.
Anche lo scorso anno il piano ci ha dato ragione. L’obiettivo era quello dei play-off e ci siamo arrivati al top della condizione”.
Come proseguirà il lavoro dopo questi primi dieci giorni?: “Si tornerà in palestra – prosegue Talamanca – lavorando soprattutto sulla velocità, rapidità, esplosività. In sintesi sull’intensità. Introdurremo anche i pesi in questa seconda fase, totalmente assenti nella prima. Di fatto
diventerà sempre più predominante il lavoro tecnico sul campo e si ridurranno i carichi legati alla preparazione atletica”.

Da Ufficio Stampa Auxilium Cus Torino, Roberto Bertellino

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