DAWAN ROBINSON, CONCRETEZZA E PROFESSIONALITA’
Ha colpito, il 33enne Dawan Robinson, ieri nel suo primo giorno di lavoro a Torino, prima al Cus Torino in via Panetti, poi al PalaRuffini, per la professionalità messa immediatamente al servizio della squadra e dei compagni.
Un primo giorno che definirebbe come?: “Emozionante ed arricchente – ha precisato il neoacquisto Manital Torino – nel quale ho provato immediato feeling con l’ambiente. Un buon auspicio per il futuro. Siamo motivati e da questo momento lavoreremo per forgiare lo spirito di gruppo”. Prima volta a Torino?: “Assolutamente – ha proseguito – con tanta voglia di
conoscere tutto della città”. Perchè alla Manital?: “Mi hanno parlato molto bene della società e dell’organizzazione. Sono qui per dare il mio contributo e la mia esperienza e contribuire alla crescita dell’insieme.
Credo ci siano tutti i presupposti per farlo. Conosco alcuni dei miei compagni, per averli avuti in passato come compagni o come avversari, non solo nel campionato italiano. E’ il caso di Guido Rosselli, con cui ho giocato a Veroli, di Tommaso Fantoni e Ndudi Ebi. Ritengo siano tutti
molto bravi, singolarmente e nel contesto generale”. E di Dawkins cosa conosce?: “L’ho visto in video e mi ha impressionato per capacità tecniche e potenzialità. Credo possa essere una vera rivelazione per il basket europeo e in tal senso ritengo che la società abbia fatto un
grande acquisto”.
Robinson è arrivato alla corte del presidente Antonio Forni da campione di Germania. Un campionato che considera come?: “Di ottimo livello e nel quale l’organizzazione generale è molto cresciuta. Al Bamberg, poi, nulla era lasciato al caso e nel complesso ho vissuto una bella esperienza che è entrata a far parte nel mio personale back-ground”.
Principali differenze tra il basket teutonico e quello italiano?: “In Italia c’è maggior dinamicità, si gioca up and down. In Germania si tende a lanciare la palla a chi va al tiro, per un basket più di controllo e con maggior fisicità. Il massimo campionato italiano rappresenta in ogni caso un importante banco di prova per tutti e lo si deve interpretare nel modo giusto se si vuole emergere. La nostra è una formazione nata per far bene e togliersi delle soddisfazioni. Aspettiamo di essere al completo per iniziare e portare a termine l’operazione di amalgama cui facevo riferimento all’inizio”.
Tra le note targate Dawan Robinson ed emerse a lato della prima giornata di impegno in terra nostrana la gran voglia di non tirarsi mai indietro e riservare a tutti un sorriso partecipato e sincero. Della serie, come calarsi immediatamente nella parte senza problemi, smaltendo in tempi rapidissimi fuso orario e nove ore di volo, da Philadelphia via Francoforte in direzione Milano e riservare al termine un pensierino alle peculiarità tipiche della nostra regione: “Il vino, la buona tavola, i ristoranti tipici”. Della serie buongustai si nasce, in campo e fuori.
E oggi si replica, in attesa dell’ultimo tassello del roster.
Da Ufficio Stampa Auxilium Cus Torino, Roberto Bertellino