La Manital Torino conduce per 36’ di gioco al PalaSanFilippo di Brescia ma non riesce a portare a casa la vittoria nella prima partita della Semifinale Playoff di A2: la squadra torinese ha dovuto cedere al clamoroso ritorno di Brescia, impostasi 78-73 al termine di un lunghissimo inseguimento (30-46 al 20’), in cui Torino era sembrata in grado di controllare un match giocato con disinvoltura e concentrazione per oltre 25’ di gioco. Quando la partita sembrava ormai “in ghiaccio”, con Brescia apparsa quasi incapace di riavvicinarsi sotto la doppia cifra di svantaggio, l’attacco torinese si è bloccato e le percentuali dall’arco della Leonessa hanno subito un’impennata. A cavallo tra il terzo e il quarto periodo la Centrale del Latte Brescia ha “prodotto” un parziale di 15-0, che le ha permesso di riaprire il match e di destare il caldissimo pubblico del PalaSanFilippo. Da quel momento in poi, con l’inerzia ormai dalla sua, la squadra di Diana ha saputo attaccare nel modo giusto la Manital, portandosi in vantaggio per 1-0 nella serie di semifinale che avrà martedì il suo secondo atto, sempre a Brescia, alle 20.45.
Spiegare le dinamiche di una partita “pazza” come quella di domenica 17 maggio è un’impresa titanica: due match racchiusi in uno solo, con la prima parte di gara caratterizzata da una Torino bellissima, precisa, attenta, concentrata che, al cospetto della Brescia impaurita e per nulla “leonessa”, splendeva ancora di più; una prima “manche” a cui è seguita una seconda in cui il gattino impaurito dei primi due quarti si è trasformato in un felino dalla zampata mortifera. Nei primi venti giri di lancette la Manital ha regalato ai numerosi tifosi giunti in Lombardia da Torino delle giocate spettacolari, una difesa impenetrabile, aiutata anche dalle pessime percentuali al tiro dei bresciani e dalla scarsa vena di Bronwlee e Nelson. I primi minuti di Rosselli e Mancinelli hanno riportato i tifosi gialloblù con la mente alla serie vinta contro Ferentino, in cui a tratti la marcia torinese è sembrata inarrestabile. Se a questo si aggiugne anche l’ennesima prova di un Miller ormai calatosi appieno nel ruolo di sesto uomo di lusso, la presenza nel verniciato di Fantoni e la leadership di Giachetti, è facile spiegare il 30-46 con cui gli uomini di Bechi sono andati al riposo lungo, facendo passare in secondo piano la clamorosa tripla da 18 metri di Alibegovic sulla sirena di fine primo quarto.
Meno facile spiegare il ritorno di Brescia nella seconda metà di partita, iniziata e proseguita per lunghi tratti con la rinnovata supremazia gialloblù: a pochi istanti dalla fine della terza frazione il vantaggio torinese era ancora rassicurante sul 49-64, in seguito ai tre tiri liberi realizzati da Miller a cui le proteste di Passera hanno aggiunto un tiro libero derivante dal fallo tecnico scaturito. Sembrava insomma che da un momento all’altro potesse abbassarsi il “pollice dell’imperatore”, segnale inequivocabile della fine riservata alla fiera leonessa. Invece in un attimo la partita è stata rivoltata come un calzino dal cuore e dalla voglia dei bresciani, sommata allo smarrimento dei torinesi: un tiro libero di Nelson è stato il primo toccasana nei secondi finali, la Manital si è presentata con 28” sul cronometro e la palla in mano, lasciando tempo e spazio ad Alibegovic, dopo il tiro sbagliato da Miller, per prendere e segnare la tripla sulla sirena della terza frazione, dejavù tecnico ma meno spettacolare di fine primo quarto. Il -11 con cui i biancorossi sono andati all’ultimo riposo ha galvanizzato il pubblico che ha scaldato ulteriormente il già torrido clima del palazzone bresciano: i quattro punti consecutivi in chiusura di periodo si sono sommati agli undici successivi, per un parziale di 15-0 che, grazie al moltiplicatore del tifo di casa, ha avuto l’effetto di una scure su un ramoscello. Dal 49-64 ci si è ritrovati in un amen sul 64-64, con i gialloblù privati di Fantoni, uscito per 5 falli, e gli stessi bresciani non in grado di sfruttare i centimetri di Cittadini incappato anche lui in cinque penalità a cui ha aggiunto la sesta protestando con la terna. I trascinatori del “comeback” bresciano sono stati Passera e Benevelli, letteralmente indemoniati: i tiri liberi di Giachetti, in seguito al fallo di Cittadini e al tecnico, hanno ridato fiato e speranze a Torino, anche se ormai l’ago della bilancia pendeva inesorabilmente verso la squadra di casa. Benevelli e Bronwlee, con 2’30” da giocare, hanno piazzato due triple di piombo placcate titanio, ancora Giachetti ha riavvicinato a -1 la Manital, prima che Benevelli e Fernandez, rientrato in campo giusto per piazzare la tripla del 75-69, facessero esplodere il PalaSanFilippo. Un ultimo sussulto torinese con Mancinelli, autore di quattro punti consecutivi, prima che la partita, ancora con Fernandez, si decidesse in favore dei bresciani.
Un colpo duro per Torino, ormai certa di portarsi sullo 0-1 ed invece costretta ad inseguire nella serie: l’esperienza e la classe non mancano, la voglia di vincere anche ed è paragonabile, per quantità ed intensità, al desiderio di rialzarsi dopo lo scivolone. Martedì sarà una partita diversa, o magari no: perchè buttare l’acqua sporca con il bambino è un errore da non fare e i primi due quarti della Manital, sia in attacco che in difesa, sono stati forse i migliori di questa stagione. Da questo si deve ripartire.

CENTRALE DEL LATTE BRESCIA-MANITAL TORINO 78-73  (14-17, 30-46, 53-64)
BRESCIA: Fernandez 10, Cittadini 15, Bolis ne, Alibegovic 11, Assoni ne, Benevelli 10, Loschi, Passera 4, Tomasello ne, Nelson 11, Giammò ne, Brownlee 17. All. Diana. Ass. Giannoni, Cotelli.
TORINO: Giachetti 10, Mancinelli 19, Fantoni 5, Lewis 11, Viglianisi, Bruttini 3, Rosselli 8, Gergati 3, Pichi ne, Miller 14. All. Bechi. Ass. Comazzi, De Benedetto.
ARBITRI: Enrico Boscolo di Chioggia (VE), Eduardo Ciano di Vicopisano (PI), Guio Giovannetti di Terni (TR).