Sarà che volevamo vendicare la sconfitta dell’andata, sarà che avevo promesso di pagare la birra se battevamo Testa ma venerdì li abbiamo proprio asfaltati.
Entriamo in campo concentratissimi e con Quaglia che ha voglia di correre il campo e Berta che ha il mirino centrato da tre punti. Buona difesa, contropiede, buona circolazione di palla si traducono in +9 dopo 10 minuti e già dieci giocatori che hanno messo piede in campo.

Alla fine guardi la classifica e scopri di avere 4 punti di vantaggio sulle seconde e gli scontri diretti a favore ma a metà terzo quarto venerdì la sensazione era che Nasari ci avrebbe rimesso nel gruppone.
Andiamo con ordine. Partiamo bene trovando il canestro con regolarità e tocchiamo il +10 al settimo, poi ci sediamo un po’ e soprattutto Bertaina trova un’incredibile tripla di tabella sulla sirena del primo quarto che porta i padroni di casa sul -4.

La partita di venerdì era parecchio attesa al Taroni sia perché all’andata non avevamo giocato sul campo ma vinto a tavolino sia per l’esordio in biancoverde di Luca Vetrone sia perché Pinerolo, al completo, è una signora squadra.
Purtroppo per lo spettacolo, gli ospiti sono falcidiati dagli infortuni e si presentano in campo senza un intero quintetto: Maggiorotto, Peretti, Ch.Barberis, Cordero e Tecco.

Iniziamo con l’onore delle armi agli sconfitti! Non deve essere facile venire a Collegno di giovedì sera in 8, giocare in 6, non uscire mai in due (i più forti), assaporare il colpaccio e andare a casa solo con le strette di mano sincere degli avversari!
Noi siamo più profondi, più grossi, corriamo di più, giochiamo in casa, insomma tutto farebbe pensare che ad un certo punto si metta la freccia e si saluti la compagnia. Invece no, tiriamo 1/19 da tre punti, ci accontentiamo di prendere buoni tiri ma non li segnamo, ci addormentiamo in difesa sul supporting cast di Asti e prendiamo punti pesanti da Amico e Bocchino. Insomma invece di chiuderla sul +11 ci facciamo rimontare e finiamo a -3 a 4 minuti dalla fine! Poi è vero la vinciamo perchè abbiamo tanti buoni giocatori e un paio di questi hanno cervelli cestistici di un livello superiore ma insomma diciamoci pure che ci è andata bene.

In via Balla non si va mai tranquilli, il Tam Tam gioca sempre alla morte, il campo non è proprio accogliente, l’insidia di uno sgambetto c’è sempre. Inoltre, domenica mancava Boella e questo significa giocare senza colui che al momento è il padrone indiscusso della nostra difesa.
D’altra parte ai granata mancava Ratto che sicuramente vuol dire meno rimbalzi e meno “garra” per i padroni di casa.

Con la vittoria di Pinerolo contro Sagrantino la classifica si spacca e noi entriamo nel trittico di testa dopo aver regolato abbastanza agevolmente Orbassano che, a dispetto della classifica, vere imbarcate non ne aveva mai prese.

Giochiamo in maniera costante in difesa concedendo 8-10-10-8 punti per quarto e giriamo bene in attacco dove tutti vanno a referto.

Data segnata con il circoletto rosso da quando sono usciti i calendari!
Nella mia storia cestistica torinese Ginnastica aveva sempre significato ‘sconfitta’ , c’era da rendere visita ad un allenatore e ad un gruppo di giocatori che personalmente reputo super per la categoria e poi c’era (e ci sara’ sempre) quel nonsoché di sfida infinita tra la dirigenza 5 Pari e chi guida oggi la ginnica …
Ebbene si arriva in via dei Mille trafelati tra traffico, difficoltà di parcheggio, treni e via discorrendo di difficoltà logistiche, ma carichi carichi!
Al pronti via Baldovin ci presenta lo sconosciuto, almeno da me, Dal Col (torinese di passaggio per MBA) che con 10 punti griffa il primo quarto e lancia i padroni di casa al primo parzialino.

Incontriamo la vera sorpresa del campionato, quel Conte Verde ripescato in serie D a luglio e che ha già vinto 4 gare portando a casa gli scalpi prestigiosi di Asti e Ginnastica.
Tra le file dei rivolesi spiccano tre ex Kappadue (i coach Iaia e Dal Sasso e il sempiterno Salemme) e soprattutto l’ex 5 Pari Catena dato in forma sfavillante.
Il malaticcio Chiabotto opta per il quintetto alto con Gadaleta, Boella, Cavarra, Quaglia e Cavagna mentre di la’ Iaia va con un classico Mancini, Poggio, Bosia, Lisa e Catena.

Arriviamo nella palestrina dell’Oasi con il recupero di Quaglia ma con 5 defezioni per infortunio. Infatti al lungo degente Berta si uniscono Apruzzi, Passos, Italia e Nicoletti all’apice di una settimana a dir poco sfortunata! Dopo settimane in cui eravamo costretti a giocare small-ball questa volta ci troviamo ad avere 3 play, 1 guardia e 6 ali-pivot con rebus di rotazioni notevoli per coach Chiabotto. Dall’altra parte Bevilacqua recupera Mazzetto non ancora all’apice della forma. Partiamo molto contratti con Quaglia che non trova la misura del canestro pur muovendosi bene nel pitturato e i padroni di casa che corrono bene il campo toccando anche il +8.

Ti trovi alcuni giorni dopo a dover raccontare una partita di basket e nonostante il tempo trascorso l’amaro in bocca non se ne è andato.
Noi abbiamo giocato un quarto (il secondo), non bene sicuramente ma almeno in maniera efficace, ruotando la panchina, ottenendo un po’ di intensità e vincendo il periodo 25-16. Per il resto del tempo non abbiamo nè attaccato nè difeso, abbiamo tirato per non sbagliare e non per segnare, non abbiamo messo mai grinta ma ci siamo solo lamentati (4 tecnici), in sostanza troppo brutti per essere veri.