Poco più che un’amichevole prima dei play-off. Ecco cos’è diventato il derby di venerdì sera.
A noi serviva una vittoria per avere il fattore campo in finale, a loro vincere o perdere cambiava poco tanto i play-off erano già in tasca.

Infradito o non infradito, se mi avessero detto che avremmo vinto ad Asti di 31 non ci avrei mai creduto e ci credo poco ancora adesso.
Sinceramente anche il pensiero che Perissinotto, Brezzo e compagnia probabilmente non faranno i play-off mi sembra incredibile.
Ma veniamo a venerdì sera. Solita presentazione dei giocatori, solite cheerleaders, solito tifo caloroso che canta per i padroni di casa per tutta la gara.
Un bel contesto, un contesto che fa si che chi viene a giocare magari pensando di più alla serata che seguirà si concentri e giochi veramente la partita.

Venerdì sera ore 22.40 la Cinque Pari è in finale per la serie C.
Sicuramente è un risultato importante per una società giovane e viene ottenuto con una partita giocata abbastanza sul velluto. Il Tam Tam, per quanto lotti per salvarsi, viene al Taroni a giocare a viso aperto senza particolari alchimie tattiche e giocando a basket.
Si parte contratti, con reti inviolate da ambo i lati per due minuti, poi cominiciamo a distenderci in contropiede guidati da un Gadaleta illuminante e chiudiamo il primo quarto sul +19.

Considerate le assenze (Apruzzi, Vetrone, Quaglia e Cervellin) temevamo molto la trasferta domenicale ad Orbassano. Campo brutto, freddo e buio, avversari che giocano uno sport sconosciuto, insomma le caratteristiche per la figuraccia c’erano tutte.
Ma partiamo subito bene con D’Avino sugli scudi che ci porta sul 14-5 prima di essere abbattuto da Galliano. I primi due quarti si snodano con due 16-10 per chi viaggia dati da qualche nostro lampo, tante difese aggressive dei padroni di casa e qualche canestro di Cordero dalla media.

Partita a ritmi alti e punteggio … da girone A!
Non è il nostro basket e ci mettiamo un po’ ad adeguarci, infatti partiamo malino e chiudiamo sotto di uno al primo quarto. Nel secondo periodo cadiamo nelle trappole di coach Baldovin e finiamo a -8 con alcuni lampi di Zegna che gioca su una gamba sola.
E’ il momento di Apruzzi con due triple e soprattutto di Vetrone che decide che l’area è sua e solo sua e ribaltiamo chiudendo sul +5 all’intervallo.
Al rientro in campo la Ginnastica diventa Martina contro tutti con il play razzente che mette in ritmo soprattutto Polistina ma non basta a riavvicinare gli ospiti che finiscono a -11 con tre triple nel quarto di D’Avino che fanno saltare la 3.2 dei rossoblu.

Oggettivamente troppa differenza in campo se al Conte Verde mancano rispetto all’andata: Mancini, Poggio, Salemme e Catena. E’ pur vero che anche noi eravamo senza un quintetto intero (Acquaviva, Gadaleta, Apruzzi, Italia e Quaglia) ma i nostri ricambi hanno oggettivamente un’altra qualità e sbrighiamo con tranquillità la pratica.

Come previsto OASI arriva al Taroni con mille difese preparate per mandarci in crisi. Altrettanto prevedibilmente noi continuiamo a sparacchiare da lontano. Meno prevedibilmente Mazzetto gioca pochissimo per un acciacco e Martinetto gioca la peggior gara che io gli abbia visto confezionare negli ultimi tre anni. Le loro “assenze” compensano quella di Quaglia tra le nostre fila e riusciamo con una gara concreta a portare a casa i due punti che significano la matematica certezza dei playoff.

La buona notizia (l’unica della serata) è che l’Atlavir non dovremmo più incrociarlo!
I gialloblu ci fanno giocare male come all’andata e nel contempo contro di noi trovano quelle motivazioni che consentono loro di fare un partitone. Questa volta persino Castagneri fa canestro da ogni dove e va ad aggiungersi a Vair che tutte le volte che ci incrocia fa partite da giocatore di categoria superiore.
Ma in generale chI ci asfalta tatticamente è lo Zio. Patrignani questa volta si inventa 32 minuti di zone fatte bene, alternando la 2.3 ad una 3.2 allungata con trappole sui lati del campo, e noi ci capiamo poco o niente. Sparacchiamo senza costrutto da tre punti ed andiamo fuori giri.

Secondo testa-coda consecutivo e secondo cambio di allenatore nella settimana che precede la partita con la Cinque da parte degli avversari!
Castelnuovo arriva con un coach nuovo nuovo e di sicuro appeal: Edo Gatti! Ma si presenta anche senza Aime. Martinelli e Naccarato oltre che con una evidente spia della benzina che marca rosso fisso.
La partita non è facile perchè come noto gli ospiti sanno giocare a basket, soprattutto tirano molto bene da fuori (alla fine saranno 10 le triple messe a segno) e spronati dal nuovo coach giocano duro senza mollare un centimetro.

Prima contro ultima, con Giaveno fresca di cambio di coach e con una bella lista di assenti (Soncin, Colmo, Vitale, Berardi). Ci sono tutte le prerogative perché si faccia brutta figura e ci andiamo vicini. Giochiamo si e no 5 minuti ad un livello accettabile mentre per il resto gestiamo il ritmo e teniamo i padroni di casa a distanza senza mai dare l’idea di aver veramente voglia di schiacciare sull’accelleratore.
Partiamo male male, 6-0 per i gialloblu con schiacciatona di Magliano dopo palla rubata. Allora decidiamo di rimboccarci le maniche. Gadaleta smazza assist, Vetrone domina i tabelloni e ruba palloni e Quaglia .. ecco lui fa canestro (4/5 e 3/5 nei soli primi due quarti). Così alla fine del primo quarto siamo già a +17 e la gara è indirizzata.